Il Rotary Club Catanzaro e L’interprofessionalità

Con la partecipazione degli Ordini professionali; la relazione del Prof.Mario Antonini

In una società in evoluzione costante particolare valenza assume l’ interprofessionalità delle prestazioni quale volano essenziale  di un necessario sviluppo che tenga conto delle  esigenze dell’utenza a tutti i livelli.
La vasta problematica che interessa il settore è stata affrontata e discussa dal convegno organizzato dal Rotary Club di Catanzaro proprio sul tema “L’interprofessionalità per adeguare la qualità delle prestazioni alle attuali esigenze della domanda di servizI” che ha visto la partecipazione  dei rappresentanti degli  Ordini professionali provinciali, di numerosi professionisti ed operatori dei vari settori dei servizi alla persona ed all’impresa.
Il convegno è stato introdotto dal presidente del Club catanzarese, Domenico Pecoraro, che ha ricordato come l’iniziativa nasce all’interno  del programma rotariano  per l’azione professionale, sottolineando la necessità, in ogni  attività, di saper integrare l’etica professionale con la morale intesa nel senso più ampio e coinvolgente di ogni azione umana.
Quindi il past Governor Natale Naso,coordinatore distrettuale per l’azione professionale, ha affermato come l’interprofessionalità  sia nata assieme al Rotary, allorquando Paul Harris, dando vita all’Istituzione, riunì attorno a sé amici che esprimevano diverse attività professionali e lavorative.
Ormai l’interprofessionalità esiste in ogni settore,nelle società di ingegneria, negli studi di medicina dove si distinguono le varie specializzazioni, negli studi  associati  di avvocatura.  L’auspicio è che tali indirizzi possano essere regolamentati e sempre più attuati.
La relazione  base è stata svolta dal prof. Mario Antonini, presidente della Commissione distrettuale per l’Azione professionale del Rotary catanzarese.
“ E’ vivamente avvertita l’esigenza di accedere a prestazioni  aventi respiro interprofessionale “ – ha detto Antonini – e la complessità delle situazioni oggi esistenti e l’evoluzione dei sistemi politico- sociali ed aziendali, della scienza e della tecnica, sia nel campo giuridico economico che in quelli tecnici e sanitari,richiede una qualità di offerta di servizi professionali che consenta  l’utilizzazione di una ampia interdisciplinarietà.”
“E’ ravvisata l’esigenza della predisposizione di aggregati che abbiano la titolarità giuridica e la legittimità dell’operare, sia pure  sotto il controllo della pubblica istituzione preposta all’attività tutoria.”

I professionisti che svolgono la loro attività in stretta connessione con apparati pubblici per l’acquisizione di commesse e l’esplicazione  di lavori professionali specialistici, hanno raggiunto il loro obiettivo:Per le altre professioni occorre che il legislatore compia una significativo progresso perché gli istituti oggi esistenti non consentono che  gli aggregati professionali possano sviluppare l’integrazione auspicata.
 “E, comunque, – ha concluso Antonini “occorre che le aggregazioni professionali possano avere la forza di dare il loro contributo nell’interesse generale, non dovendo essere  abbandonati gli spazi riservati all’apporto intellettuale.”
Il dibattito che è eseguito ha visto gli interventi di Enzo Arcuri per l’Ordine dei Medici, di Mario Saccà per l’Ordine degli Ingegneri, di Franco Muraca  per l’Ordine dei Commercialisti e di Sandro Viotti  per l’Ordine degli Avvocati.
Ha concluso i lavori il presidente del Rotary, Domenico Pecoraro.

Autore

Salvatore Ferragina

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