Riconosce un sacrosanto diritto della città il Ministro Alfano, ma è bene che la città stia allerta e vigili. Il Pungolo per Catanzaro ha diffidato, la scorsa settimana, dopo che il Ministro s’era espresso in maniera equivoca sulla Scuola di Magistratura, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministero di Giustizia e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel termine di legge, a dare corretta e totale esecuzione alla sentenza del TAR Lazio N. 3087/2009 e al provvedimento-decreto del Ministero della Giustizia del 27 Aprile 2009, che è efficace ed esecutivo, e a porre in essere ogni condotta amministrativa ed eventuali necessari procedimenti amministrativi e ad adottare ogni atto o provvedimento amministrativo diretto ad istituire effettivamente in Catanzaro la sede della Scuola Superiore della Magistratura. Adesso prendiamo atto con soddisfazione dell’esito della querelle. Ricordiamo che il Ministro Alfano non fa altro che riconoscere un diritto che ha radici nel d.lgs. 26/2006 – con cui il Legislatore ha istituito nel nostro ordinamento la Scuola Superiore della Magistratura, la quale ha finalità giuridiche e culturali e formative tra cui la formazione degli uditori giudiziari e l’aggiornamento dei magistrati (anche stranieri) e la promozione di iniziative e scambi culturali – e nel decreto del Ministro della Giustizia del 27 Aprile 2006 – con cui è stata correttamente individuata in Catanzaro la Sede della Scuola Superiore della Magistratura relativamente al distretto territoriale Sud. Si tratta adesso di saper accogliere con entusiasmo, ma anche con estrema serietà ed attenzione da parte di tutti coloro che avranno un ruolo nella creazione delle condizioni indispensabili al suo impianto in città, una Scuola che ha compiti di grande intensità previsti dall’art. 2 d.lgs. 26/2006 e che inciderà inevitabilmente sul tessuto socio-economico e culturale della città”.