Due ore prima della partita con i botteghini chiusi davanti al piazzale dello stadio incontri tanti tifosi giallorossi. Ci sono quelli di sempre, quelli che non vedevi da anni che ora si sono riavvicinati e tanti che arrivano da “fuori”. In Curva svariati sono gli striscioni presenti dei paesi della provincia di Catanzaro: intravediamo Decollatura, Sersale, Soveria Mannelli, Marcedusa, Petilia Policastro, insomma sembra essere tornati come una volta con il Catanzaro che raccoglie tanti simpatizzanti in tutta la regione.
L’avversario di oggi è la sorprendente Vigor Lamezia che prima del fischio d’inizio è davanti di un punto rispetto alle Aquile. Il torneo a tre fra Perugia, Vigor e Catanzaro, a tre giornate dal termine del campionato, alza oggi il sipario e lo calerà il 6 maggio. Non c’è Cosentino ma ci sarà sua figlia a rappresentarlo.
All’apertura dei cancelli s’inizia ad entrare nel Tempio e chi aspetta fuori da dentro ascolta urla di disapprovazione dei presenti. Domandiamo cosa succede e ci dicono che la comitiva vigorina composta da calciatori, diesse e dirigenti (che poi si accomoderanno in curva “Mammi” muniti di accredito) nel momento in cui fanno ingresso sul prato verde per testare il terreno di gioco, si spingono sin sotto la “Capraro” con aria spocchiosa, sorrisetti e con gesti provocatori e di sfida. Dovrà intervenire un addetto delle forze dell’ordine per calmare i tifosi presenti all’interno dell’impianto. Fortunatamente non accadrà nulla successivamente e la partita si svolgerà sul piano della correttezza in campo e sulla totale indifferenza ai pochi dirimpettai presenti nella Est. Ci sarà solo un “coretto” a fine partita che riporteremo più avanti. “Aquile Aquile” è la canzone che lancia lo speaker e lo stadio canta. Durante il riscaldamento i nostri ragazzi con un Ceravolo gremito in curva e tribune accoglie i nostri con un “Noi siamo il Catanzaro”.
Dall’altra parte non si sente nulla perché 140 presenti sono troppi pochi in una bolgia com’è oggi l’ex Militare. Probabilmente il “grosso” della tifoseria di fede lametina è rimasta davanti alla Tv o ai maxi schermi allestiti nella cittadina della provincia di Catanzaro. La formazione che Cozza manderà in campo è quella titolare e dall’inizio ci sarà anche Carboni. L’inizio della contesa è come ce l’aspettavamo: il Catanzaro è aggressivo e la Vigor guardinga ma pronta a ripartire quando c’è l’occasione. Con Quadri e Maisto in mezzo al campo e con Giampà e Squillace sulle fasce, ben presto conquistiamo il centrocampo cercando di rendere fluida la manovra. Carboni è a mezzo servizio (e si vede) ma la sua presenza è necessaria perché può sempre inventarti qualcosa, Esposito corre come un matto su tutto il fronte d’attacco e oggi risulta più preciso. Non è un Catanzaro contratto perché il mister sa preparare bene le sfide importanti.
Dall’altra parte la Vigor gioca per il pareggio e punta tutto sulle ripartenze con il bravo e veloce Mancosu che è ben controllato dal pacchetto arretrato giallorosso con un monumentale Sirignano che, pur a mezzo servizio, ci ricorda difensori d’altri tempi. Anche se il portiere Forte non deve mai intervenire, il Catanzaro sfiora il goal in un paio di circostanze con cross provenienti da sinistra e da destra e con incursioni centrali a rimorchio che per poco non si concludono a rete. L’occasione migliore se la crea Masini con una splendido aggancio e tiro di sinistro che lambisce il palo alla sinistra dell’estremo biancoverde. Quando il Catanzaro va in goal ci pensa il collaboratore dell’arbitro sotto la Tribuna a vanificare il tutto sbandierando un fuorigioco che pochi vedono. Non abbiamo le telecamere di Sky o i mega schermi, ma Squillace sembra che arrivi da dietro quando raccoglie il cross di Giampà. La Vigor è arroccata a difendere e cerca di spezzare il ritmo più volte.
Episodio eclatante quando il loro terzino sinistro stramazza a terra facendo temere il peggio ai presenti per poi essere accompagnato fuori in barella e rientrare pimpante più di prima dopo pochi secondi. Sul finire del primo tempo la pressione catanzarese cresce e c’è anche l’occasione per reclamare un calcio di rigore che se venisse assegnato sarebbe come fare una quaterna al lotto di questi tempi.
La ripresa inizia con e Cozza getta nella mischia Bugatti per Esposito. Da subito notiamo che la squadra di mister Costantino ha arretrato il baricentro e non riesce più a uscire dalla propria metà campo. Ma più passano i minuti e più il Catanzaro si spegne ed è meno lucido. La manovra inizia ad essere meno fluida, la tensione aumenta e alcuni tocchi sbagliati convincono il mister a ridisegnare la squadra. Toglie Carboni per D’Anna e Bruzzese entra al posto di Maisto. Giampà si sposta nel mezzo e irrobustisce il centrocampo che diventa meno tecnico ma serve per costruire l’attacco finale. Adesso il Catanzaro è arrembante e attacca stile squadra di rugby.
Le mischie nell’area vigorina si susseguono. Bugatti fa a sportellate con i loro centrali e l’assedio aumenta, Quadri rimette nel mezzo e Giampà dall’altra parte di testa trafigge Forte che ancora una volta viene salvato dal collaboratore che sventola la sua bandierina. Sugli spalti questo episodio scatena la voglia d’incitare ancora più forte di prima, bisogna vincere sul campo ed ora è il momento diventare il dodicesimo uomo. In tanti rivedono quei maledetti play off, c’è chi pensa al Sora, al Pescina, alla Cisco Roma e allora, quasi come accade quando si apre una festa, un petardo sveglia di colpo lo stadio: bisogna incitare i ragazzi !!!
La squadra sta attaccando e vuole vincere. Si susseguono le mischie in area e battiamo calci d’angolo a ripetizione. Quando il goal sembra cosa fatta il palo dice no ad una conclusione sotto misura di Giampà. Dalla tribuna e dalla curva d’ora in avanti per i 10 minuti finali c’è solo una richiesta: “E facci un goal, dai Catanzaro facci un goal”. Costantino, tecnico della Vigor, nel finale si gioca i cambi per interrompere l’assedio.
Al 90° finalmente sull’ennesima mischia in area D’Anna si avventa sul pallone sporco e insacca. Prima di esultare per un secondo tutti guardano verso l’arbitro per capire se la promozione “ne fai 3 e te ne diamo 1” si è materializzata. E’ goal, rete, chiamatela come volete ma il “Ceravolo” esplode. Qualcuno per l’emozione piange e ci si abbraccia tutti, amici, parenti e sconosciuti. E’ una liberazione, il Catanzaro si riprende la seconda piazza e allontana lo spettro dei play off.
Un risultato di misura più bello di un 4 o di un 5 a 0 per come è venuto. Importantissimo ai fini della classifica che rimette la squadra di Cosentino in corsa per la promozione diretta. Al triplice fischio finale tutti sotto la curva per i meritati applausi. I biancoverdi sono delusi per la sconfitta e inscenano qualche protesta contro qualcuno dei nostri. Nulla di particolare, digerire un “pruno” (come da titolo) al 90° è un evento raro e allora per rimettere le cose nella normalità dagli spalti parte un “tutti a casa ale, tutti a casa ale” e dopo pochi minuti dal campo e dalla Est di biancoverde non rimane nulla. Un pensierino per questa vittoria vogliamo farlo anche noi ricordando il nostro Umberto Galati, utente storico di questo portale che ora ci segue da lassù. Siamo certi che anche lui oggi ha gioito con noi e come noi ha gridato e griderà per sempre Forza Giallorossi.
SF