ROMA –
VIA PILEGGI, ECCO SIMONELLI – Come allenatore era stato scelto Danilo Pileggi, ex giocatore del Torino e nicastrese di nascita. Le due vittorie iniziali sembravano il miglior viatico verso un campionato di vertice. Ma le successive sette partite senza successi convincevano la nuova proprietà a puntare sull’esperienza di Gianni Simonelli, l’anno scorso a Martina. Con “Il Professore” è subito un’altra musica. Nelle quattro gare della nuova gestione, il Benevento ha pareggiato a Monopoli e vinto nelle sue ultime tre uscite contro Potenza, Nocerina e Celano. Il calendario ha dato una mano a Simonelli, considerato che l’ultimo scorcio di questo girone d’andata non propone per i sanniti ostacoli insormontabili. Con questi dieci punti, il Benevento ha raggiunto il quarto posto in un amen, anche se il Sorrento sembra irraggiungibile.
BLACK-OUT MENTALI – Come tutti i professori, anche Simonelli ha il suo credo tattico difficilmente modificabile. La rosa a sua disposizione, completamente rinnovata rispetto allo scorso anno (unici superstiti di spessore Imbriani, Palermo e Maschio), non gli consente grandi opportunità di cambiamento rispetto al suo predecessore. Tuttavia, il suo lavoro si è visto subito dal punto di vista psicologico. In particolare, il tecnico napoletano sta lavorando per limitare i frequenti cali di tensione che hanno frenato i suoi giocatori sotto la gestione Pileggi. Una chiara analogia con il Catanzaro, visto che Domenicali ha più volte puntato il dito contro la scarsa concentrazione dei suoi ragazzi in alcuni momenti della partita.
SCARSA QUALITÀ – Un’altra affinità tra le due squadre è lo scarso tasso di qualità in mezzo al campo: un problema che spesso costringe il Benevento ad un prolungato fraseggio senza costrutto. I tanti centrali provati, da Vagnati a Maschio, da Maisto a Marmorini, non sembrano in grado di dettare l’ultimo passaggio. Così il Benevento dipende molto dalle lune instabili delle due ali, l’ex giallo-rosso Imbriani e l’italo-canadese Masciantonio, al quale spesso viene preferito il più solido Marasco. In attacco la coppia Taua-Polani è ben assortita e ha garantito finora 9 gol. La difesa è il reparto meglio attrezzato, con giocatori di categoria come il terzino Martinelli, arrivato dal Grosseto, e il centrale ex Martina Pedotti. Finora il reparto arretrato ha subito 9 gol, ma al “Santa Colomba” l’unica squadra che è riuscita a violare (per due volte) la porta dell’ex tarantino Gori è la capolista Sorrento.
POCHI DUBBI DI FORMAZIONE – Contro il Catanzaro Simonelli non potrà disporre di Maschio, quasi sicuramente fermo fino a Natale per un infortunio muscolare patito contro il Celano. In compenso Simonelli in mezzo al campo ha un Vagnati in grande spolvero dopo il gol di domenica scorsa e gli affiancherà Maisto. Più difficile l’utilizzo di Marmorini, nonostante l’ottima prestazione contro il Celano. L’altro dubbio è legato all’esterno sinistro di centrocampo: il talento discontinuo di Masciantonio (che potrebbe creare non pochi grattacapi a Priolo) dovrebbe prevalere nel ballottaggio con Marasco, apparso appannato nelle ultime uscite. I due esterni difensivi Martinelli e Palermo sono in uno strepitoso periodo di forma.
INCUBI GIALLOROSSI – Il Catanzaro torna domenica al “Santa Colomba”, uno stadio che rievoca i fantasmi del passato in C2, le due amare semifinali play-off perse nettamente e senza combattere, una burrascosa sconfitta nel ’95 con un gol di D’Ottavio e tre espulsi. Meglio allora ricordare l’ultimo 2-2 (con i gol di Biancone e Corona) in C1 con 2.000 tifosi al seguito, o rievocare il successo in extremis nel primo precedente tra le due squadre nel 1984: finì 1-0 con un autogol di Orati a tre minuti dalla fine. Nella speranza che Benevento e Catanzaro non vivano più solo di ricordi.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) – Gori; Martinelli, Castaldo, Pedotti, Palermo; Imbriani, Vagnati, Maisto (Marmorini), Masciantonio (Marasco); Taua, Polani. All. Simonelli.
Ivan Pugliese
ivan@uscatanzaro.net