Scorrendo la rassegna stampa di ieri, ho avuto il piacere di leggere nell’articolo di Franco Cimino qualcosa di razionale e non emotivo sulle polemiche scaturite dal momento non proprio felice della squadra giallorossa, articolo che mi dà lo spunto per fare alcune riflessioni.
Al di là delle imprecazioni, legittime o meno, che si fanno durante o dopo una partita e che non discostano catanzaro da altre realtà sportive, la cosa stravolgente di questo periodo è stata quella (almeno sino ad ora per il futuro chi sa ….!), di assistere a tutta una serie di polemiche iù o meno strumentali che hanno utilizzato: ex calciatori che solo per il fatto di aver giocato nel Catanzaro alcuni lustri orsono potrebbero essere improbabili grandi dirigenti (improbabili perchè quando si ci sono cimentati hanno prodotto solo fallimenti); un corollario costante di notizie false e tendenziose (ultima della serie: probabili mie dimissioni in seguito anche ad un malore); valutazioni giornalistiche che portano a dare in pagella il voto di 2,5 per le prestazioni di alcuni calciatori; reazioni di sbigottimento per la sostituzione di un segretario che non aveva alcuna esperienza con la serie B, se non per il fatto di averla frequentata una sola volta circa venti anni fa, o per la sostituzione di qualche altro collaboratore sul quale non si nutriva più fiducia personale. Il tutto contornato, qualche settimana fa, da una “civile” contestazione con uova e pomodori e con la richiesta dell’esonero dell’allenatore (passi per i tifosi) anche da parte dell’Assessore allo Sport (Gazzetta dello Sport, pag. 28).
Considerato che in un appello del tifo organizzato è riportata la minaccia che ” se non saranno accolte alcune richieste, saremo oggetti di una dura contestazione perchè staremmo infangando la storia del Catanzaro per le ripetute mortificazioni sportive”, senza ricordare il passato, voglio soltanto dire ai cari…… amici tifosi che il sottoscritto e Massimo Poggi prima, e con Pino Mirante, Saverio Procopio e Nino Princi dopo, hanno riportato il Catanzaro e la città di Catanzaro non tanto in serie B, cosa che avrebbe potuto fare chiunque magari indebitando la società sino al fallimento, ma ad essere una delle poche società tra serie A e B (soltanto in 6) a potr operare sul mercato in modo oneroso, ad aver pagato gli stipendi dei calciatori fino al mese di dicembre (soltanto 7 società tra serie A e B, hanno fatto altrettanto), in poche parole ad avere messo fine alle litanie di fine luglioo (ci si scrive o non ci si scrive), alle cordate per evitare fallimenti più o meno reali, ai continui pignoramenti ( anche del negozio che forniva i panini per le trasferte dei ragazzi), alle astenuantibattaglie condotte dai tifosi ( gli ultras in prima fila) per evitare la fine ingloriosa di questa società , fatto che avrebbe rappresentato la vera umiliazione non solo della Catanzaro sportiva ma anche di quella politica e imprenditoriale.
Oggi ci si può accusare di un risultato sportivo che non arriva, non ostante gli sforzi compiuti a luglio ed apprezzati da tutti, tifosi ed addetti ai lavori. Certo solo chi non opera non sbaglia, ma oggi siamo nelle condizioni di poter rimediare con il potenziamento dell’organico,che rimane per noi la causa determinante di questa posizione in classifica avendo avuto calciatori che, per diversi motivi, non si sono dimostrati all’altezza della Serie B e non solo per le capacità tecniche. Ma dateci la possibilità , almeno, di poter decidere quando sostituire n allenatore ( aproposito complimenti a tutti quelli che ieri attribuivano ogni colpa a Braglia ed oggi ne invocano il rientro!), cedere un calciatore o sostituire un segretario.
Eppure sarebbe stato faciel trincerarsi dietro un Direttore Sportivo sul quale oggi riversare ogni colpa, come capitato in altre piazza, dove queste figure hanno imperversato sul mercato con risultati sovrapponibili ai nostri.
Ma il Signor Cimino, nel suo articolo, individua un problema che sta alla base di ogni disquisizione tecnico-tattica e di capacità gestionale Mi spiego meglio. Fare l’azionista del Catanzaro, impegnadosi totalmente per riportare e mantenere la nostra squadra nelle categorie che meglio si addicono al suo passato, non è un’attività di impresa redditizia perchè si rimettono ingenti capitali e non si hanno, nemmeno, le gratificazioni morali rapportate agli sforzi compiuti. Questo perchè nel calcio non si può vincere sempre ed il passato si dimentica già la domenic asuccessiva. Ed allora o lo si fa per passione o è assolutamente logico il comportamento degli imprenditori catanzaresi che, piu’ volte invitati in passato si sono guardati bene dal partecipare alle sorti di questa società nonostante i risultati sportivi degli ultimi anni.
Voglio soltanto rimarcare un fatto: la nostra società è forse l’unica tra le società professionistiche a non avere il primo sponsor ufficiale. Sulle maglie abbiamo riprodotto il logo della Citta di catanzaro non certo per la sponsorizzazione avuta dal comune (il cui importo complessivo nei 3 anni è di molto inferiore ai lavori che abbia sopportato, al posto del comune, per adeguare lo stadio alle normative della serie B)
ma per la soddisfazione di portare il nome della nostra città sulle televisioni nazionali ed internazionali. Altro che partecipazioni imprenditoriali! Onestamente, dopo la promozione in Serie B mi aspettavo le anvances di qualche imprenditore pronto a sfruttare il lavoro disumano e folle fatto per risanare il bilancio e riportare il Catanzaro nei professionisti. Nemmeno questa speculazione. E poi qualcuno si permette di dileggiare la figra di un imprenditore reggino, autenticamente innamorato (forse troppo) di questo sport, che nonostante abbia una partecipazione azionaria del 23% con il suo impegno sta contribuendo in modo significativo alla vita di questa società e sono sicuro che , fra no molto, sarà apprezzato almeno quanto lo sono stato io.
Voglio solo ricordarwe, non certo per fare un rapporto comparativo perchè Nino Princi è un fuoriclasse rispetto a tanti altri imprenditori , che circa due anni fa al posto del sottoscritto e di Massimo Poggi , gli unici personaggi che si avvicinarono al Catanzaro , per poterne rilevare la società , furono tali Signifredi e Tallarida.
Per cui egragio Sig. Cimino cittadino costantee, spero, anche tifoso costante, e non saltuario, sono io a ringraziarLa scusandomi per non averla conosciuta prima e sperando che tante persone e soprattutto, tifosi utilizzino la sua stessa razionalità nell’aalisi del problema.
PRESIDENTE US CATANZARO