Nell’edizione del 10 febbraio della trasmissione giornalistica “Buongiorno Regione” della TGR Calabria, è andato in onda un collegamento televisivo dal Porto di Catanzaro, curato da una delle giornaliste della RAI.
In questa fase, non ci chiediamo quali siano i criteri di rotazione della visibilità territoriale utilizzati dalla redazione calabrese della RAI che, notoriamente, è inspiegabilmente ubicata a Cosenza anziché nel Capoluogo di Regione, né vogliamo approfondire gli orientamenti politici del rinnovato vertice redazionale dell’emittente televisiva cosentina che, per legge, deve essere uniformata alla tutela del pluralismo sociale, politico ed economico e deve rispettare gli obblighi di servizio pubblico nel settore radiotelevisivo, la nostra curiosità, invece, esercitando un diritto di critica che deriva dalla costituzione, è rivolta proprio alla stessa strutturazione del servizio televisivo trasmesso che, a nostro avviso, non ha tenuto conto di quali debbano essere le finalità ultime ed essenziali cui deve tendere il giornalismo che, pur nel rispetto del diritto di cronaca e di critica che può essere esercitato dal cronista, ha lo scopo di informare correttamente l’opinione pubblica.
Su questo tema, riteniamo sia utile sottolineare, utilizzando gli insegnamenti di un autorevole docente universitario di Diritto dell’informazione, che il giornalista ha il dovere dell’obiettività, di ascoltare almeno due campane diverse, di contattare eventuali testimoni, di portare alla luce eventuali documenti nascosti o segreti e di pubblicare tutte le versioni esistenti sui fatti.
Orbene, pur considerando i pochi minuti riservati al collegamento dal Porto di Catanzaro, non possiamo non valutare come l’informazione offerta al telespettatore sia stata parziale, poco autorevole nelle fonti e nei contenuti delle persone intervistate e, oseremmo dire, faziosa nella formulazione delle domande.
Non vorremmo che presso la RAI calabrese sia già iniziata una sorta di campagna elettorale e, soprattutto, aborriamo l’ipotesi che quest’ultima possa essere orientata a precise scelte di campo.
AV
10.02.2010
Osservatorio per il Decoro Urbano di Catanzaro