di Antonio Capria – www.ildomanionline.it
La società capofila dell’Ati che si è aggiudicata il progetto è la romana Alos Communication, guidata da Pier Luigi Aymerich |
La Alos Comunication. La società capofila dell’Ati che si è aggiudicata il progetto è la Alos Communication, società romana di cui è amministratore, oltre che direttore marketing e commerciale, Pier Luigi Aymerich. Secondo quanto si apprende, Aymerich, che è stato a Catanzaro per la presentazione del portale, è un professionista molto vicino ai Ds, legatissimo in particolare al ministro dello Sport Giovanna Melandri. Secondo quanto si legge sullo stesso sito web della Melandri, peraltro, Aymerich è stato mandatario elettorale dell’ex ministro dei Beni culturali, intestatario del conto corrente sul quale gli elettori potevano inviare contributi economici per la campagna elettorale. Nel ricco “portfolio” dei siti web realizzati dalla Alos Comunication, c’è appunto il sito della Melandri, ma anche quello di Sviluppo Italia, i portali di agenzie governative, e diversi siti web di progetti patrocinati dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Peraltro, i requisiti minimi per accedere al bando della Regione Calabria, erano molto selettivi. Per partecipare alla gara, l’impresa, o il raggruppamento di imprese nel suo complesso, doveva, tra l’altro, aver realizzato nel triennio 2001-2003 servizi analoghi a quelli oggetto della gara, per un importo non inferiore a 1,5 milioni di euro; e aver redatto, tra il 1999 e il 2003, almeno tre indagini/studi su problematiche turistiche di livello regionale o nazionale e su committenza diretta di un’amministrazione regionale o nazionale (o loro enti strumentali).
Turiscalabria.it. Il portale realizzato per l’assessorato al Turismo della Regione Calabria lascia un po’ perplessi. Non per la veste grafica “minimalista” (de gustibus…) , quanto perché il sito si limita, almeno allo stato, al lato informativo, senza offrire servizi innovativi ai potenziali turisti, come, ad esempio, un servizio di booking on line, che consenta la prenotazione di pacchetti vacanza o la verifica della disponibilità ricettiva, il confronto dei costi e dei servizi tra più alberghi, e così via. «Tutto questo è previsto e compreso nel capitolato d’appalto», hanno però garantito dal Dipartimento durante la conferenza stampa di presentazione del portale. «Il sito è completo al 90% – è stato spiegato -, ed è in corso di realizzazione l’area riservata agli operatori turistici, che consentirà di coordinare azioni di promozione integrata, presentazione di iniziative comuni e informazioni professionali».
Le critiche. Visitando il nuovo portale dell’assessorato al Turismo, emergono alcune perplessità che gli utenti hanno pure segnalato su vari blog e forum di discussione su internet (come il meetup catanzarese di Beppe Grillo o il sito dell’HackLab di Catanzaro). Il portale, ad esempio, non è conforme alle specifiche del W3C (World Wide Web Consortium), cioè l’organizzazione internazionale che redige gli standard riguardanti il web e le linee guida da seguire per la realizzazione di siti “accessibili” ed “usabili”: non si tratta di requisiti di legge, ma rappresentano il “minimo” da garantire in un portale della Pubblica amministrazione. Qualche utente ha provato ad accedere al sito con il browser Internet Explorer 5, trovandosi di fronte a difficoltà di visualizzazione. Passando all’organizzazione dei contenuti (in gran parte “ereditati” dal portale Calabriaweb. it realizzato sette anni addietro da Telcal), il navigatore si trova di fronte ad alcune incongruenze. Ad esempio, tra gli itinerari enogastronomici ci sono le descrizioni (solo le descrizioni) di alcuni rinomati prodotti tipici calabresi, come il caciocavallo di Ciminà, il pecorino aspromontano, il pane conzatu o il pesce stocco di Cittanova: cosa c’entrano gli itinerari? Lascia perplessi pure il modulo “Come arrivare”, che rimanda in maniera piuttosto amatoriale a una ricerca sul sito esterno viamichelin. it, peraltro con destinazione suggerita “Cosenza”. Sciocchezze, forse. Ma un sito da oltre un milione di euro, non deve essere almeno perfetto?