La storia di Vincenzo Vivarini è una delle più intriganti tra quelle dei tecnici di Serie C, fosse solo per la presenza di nomi altisonanti incontrati sul suo cammino. Inizia come assistente di Sarri a Pescara, che ne apprezza particolarmente le doti: «Dalla prima volta in cui ci siamo incontrati ho capito subito di avere di fronte un ragazzo molto intelligente. Una persona chiara, pulita e capace. Se può arrivare ad allenare in A? Non ho dubbi sulle sue capacità».
La collaborazione dà vita a un rapporto umano e calcistico che dura ancora oggi. Il tecnico della Juventus infatti due estati fa aveva proposto a Vivarini di seguirlo come suo assistente al Chelsea. Ma Sarri non è il solo nome “famoso” tra quelli associati all’abruzzese. L’ex allenatore dell’Empoli ha fatto esplodere alcuni degli attaccanti più forti della storia recente della Serie B, Lapadula e Donnarumma, oggi entrambi protagonisti in Serie A. I due a Teramo hanno composto la coppia più prolifica del calcio italiano nel 2014/15, con quarantaquattro gol in totale.
Anche grazie alla loro proficuità Vivarini si è guadagnato il premio di tecnico dell’anno in Serie C, assegnatogli a marzo 2016. È arrivata così la chiamata in B del Latina, un progetto costruito su basi poco solide, con la società nerazzurra fallita prima ancora della fine della stagione. La proposta calcistica però attrae l’attenzione dell’Empoli: nel 2017/18 Vivarini si insedia finalmente su una delle panchine più prestigiose della cadetteria. Sembra l’inizio di una stagione rosea, contornata addirittura dai complimenti di Jose Mourinho: «Mi ha chiamato a inizio campionato. Il direttore Butti ha un grande rapporto con lui (erano insieme all’Inter, ndr) e mi ha fatto questa sorpresa. Ha detto che mi tiene d’occhio e che devo continuare così perché non posso sbagliare».
L’esperienza però dura solo pochi mesi, nonostante al momento dell’esonero sia a soli due punti dal secondo posto valevole per la promozione. «Pur essendo in alto avevamo la sensazione che la squadra avesse il freno a mano tirato» affermerà il presidente Corsi.
Così, dopo un’annata ad Ascoli, Vivarini riparte da un progetto ambizioso come quello del Bari di De Laurentiis, con l’obiettivo della promozione diretta. Chiamato in corsa a sostituire Cornacchini, Vivarini ha ottenuto per ora tre vittorie (tra cui il prestigioso 2-0 sulla Ternana) e un pareggio contro l’Avellino di Capuano. Il tecnico propone un 3-5-2 molto diretto, in cui si cerca di giocare subito in verticale verso le punte. Gli attaccanti devono combinare palla al piede e devono saper alternare movimenti in ampiezza e in profondità.
Per i galletti sarà una settimana difficile, visto che al match col Catanzaro seguirà la trasferta di Catania. Qualche dubbio di formazione per il tecnico dei pugliesi il quale potrà contare sul rientro di Berra, Scavone e Antenucci ma dovrà fare a meno di Hamlili.
In porta il titolare è Frattali. Il terzetto difensivo sarà composto da Sabbione, Di Cesare e Perrotta. Sulla fascia destra dovrebbe giocare Berra, con Kupisz a sinistra. In mezzo agirà Scavone affiancato da due fra Bianco, Schiavone e Awua. In avanti sicuro del posto solo Simeri. Antenucci è l’altro titolare, ma se non dovesse partire dal 1′ è pronto Neglia.
(Gli highlits dell’ultima gara di campionato del Bari, il 2-2 contro l’Avellino)
Forza Catanzaro sempre
Forza ragazzi ❤️💛❤️💛❤️ fuori le palle!!!!
QuestA è la partita per fare vedere il carattere di questa squadra. Non si gioca contro la iuventus ma solo contro il bari. Fuori le palle. Forza catanzaro e forza giallorossi.
Grassadonia bestia nera di mr. Vivarini
speriamo bene.. FORZA MAGICO