Le prime proteste delle gara sono tutte dei giallorossi per tre falli laterali che il signor Marchetti, della sezione di Ostia Lido, assegna allo Spezia e su cui restano forti dubbi.
Al 33-esimo brutto fallo da dietro di Bertola su Scognamillo a centrocampo, ma il direttore di gara non ammonisce il difensore spezzino.
Al 41-esimo su punizione per lo Spezia, Wisniewski frana su Scognamillo e poi lo colpisce mentre il giallorosso si sta rialzando: i due si affrontano a muso duro e dopo aver sedato il parapiglia, l’arbitro ammonisce entrambi tra i fischi del pubblico.
Quasi allo scadere del recupero, l’arbitro ferma Bonini che sta per battere una rimessa in attacco perché, a seguito di un’azione insistita del Catanzaro, c’è un sospetto tocco di mano di Elia su un cross di Petriccione deviato in area: il VAR dice rapidamente che si può proseguire.
Secondo tempo con l’amaro in bocca
A inizio ripresa due episodi che potrebbero portare a delle ammonizioni: prima Pontisso entra in ritardo su Falcinelli per cercare di controllare un passaggio impreciso di Pigliacelli, poi Salvatore Esposito ferma con un fallo di mano in scivolata una ripartenza dei giallorossi, ma in entrambi i casi Marchetti non tira fuori il giallo.
Poco dopo arriva l’episodio che potrebbe cambiare la gara: al 56-esimo l’arbitro fischia un rigore per il Catanzaro per fallo di Mateju su Pittarello. L’episodio non è controllabile dal VAR perché è una chiara valutazione di campo che riguarda l’intensità della spinta. Ma il VAR interviene lo stesso e dopo due minuti e mezzo, con Iemmello già sul dischetto, decreta il fuorigioco di Pittarello (vedi immagine di apertura).
Caserta in conferenza stampa si dirà stupito della dinamica della decisione, al pari di quanto accaduto in Catanzaro-Brescia. I problemi sono gli stessi che abbiamo segnalato allora (vedi: Il nostro VAR su Catanzaro-Brescia): chi sta in campo, e il pubblico pagante sugli spalti, non riceve alcuna indicazione del processo decisionale per tutto il tempo. I giocatori che si sono avvicinati a Marchetti hanno certamente sentito dirgli che “si sta valutando un fuorigioco“, cosa che abbiamo potuto cogliere leggendo il suo labiale anche in diretta da casa, ma sicuramente sugli spalti e anche nelle panchine questo messaggio non è arrivato in quei momenti di tensione.
Antonio Zappi, neo presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA), ospite qualche giorno fa di Radio Anch’io Sport (Rai Radio 1), ha parlato anche dell’ascolto live dell’audio VAR: “In un’ottica di piena trasparenza, mi piacerebbe che il calcio seguisse l’esempio del rugby, con la possibilità degli arbitri di spiegare a tutti le decisioni ed evitare a chiunque di poter mantenere qualsiasi retro pensiero”. Esattamente ciò che abbiamo chiesto due settimane fa dopo la gara col Brescia.
Cosa accade nel resto dell’assalto giallorosso
I giallorossi protestano spesso per le perdite di tempo e i falli tattici dei liguri e Petriccione becca un giallo perché chiede l’ammonizione di un avversario.
Wisniewski rischia di prendere il secondo giallo, ma il direttore di gara fischia un fallo avvenuto in precedenza e che aveva fatto correre per il vantaggio, non punendo con l’espulsione per doppia ammonizione il difensore polacco: mancavano 8 minuti (oltre ai 7 di recupero) e la partita avrebbe potuto avere una svolta.
Da rilevare che quasi tutti i calci d’angolo finali dei giallorossi si sono risolti con fischi dell’arbitro per falli in attacco.
Prima della fine c’è tempo per una sanzione a Salvatore Esposito che protesta dopo un fallo di Soleri a centrocampo. Poi altre proteste per una rimessa prima assegnata al Catanzaro e poi cambiata dall’arbitro. La partita si chiude così con tanta amarezza per i giallorossi.
Dura lex, sed lex…purtroppo il fuorigioco c’era, anche se di pochi centimetri?
Sul resto stendiamo un velo pietoso, con un arbitro molto ma molto discutibile.
Infine, questa è una sconfitta amara, che non meritavamo assolutamente, il pari sarebbe stato il risultato più giusto, purtroppo nel calcio contano solo le reti. 🤷🏻♂️
In totale obbiettività, va aggiunto un fallo di Compagnon, nel secondo tempo, che meritava il giallo.
In ogni caso, e senza voler cercare alibi, arbitraggio pessimo.