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Il nostro VAR su Catanzaro-Salernitana

Scritto da Danilo Petrolino

Ancora una gara delle Aquile con tensioni e polemiche negli istanti finali

Anche l’ultima partita dell’anno solare si conclude al cardiopalma, con una decisione sui titoli di coda accompagnata da pesanti recriminazioni e proteste da parte della Salernitana. Spoiler: come potete vedere dall’immagine di copertina, aveva ragione l’arbitro Perenzoni di Rovereto.

Primo tempo relativamente tranquillo

Al tredicesimo, su un pallone perso a centrocampo dai giallorossi, il talentuoso francese Reine-Adélaïde s’invola nella metà campo delle Aquile e viene atterrato da Petriccione, che prende così il quinto giallo del suo campionato e sconterà la squalifica nella prima gara del 2025, che il Catanzaro giocherà a Bolzano.

Al ventunesimo, pestone di Ruggeri su Pontisso, che l’aveva superato agevolmente nella trequarti granata: ammonizione più che meritata per il giovane di scuola Lazio. Passano dieci minuti e su una punizione laterale di Hrustic, Pittarello anticipa di petto Jaroszynski, che protesta (insieme a gran parte dei suoi compagni) per un presunto tocco di braccio: l’arbitro, in ottima posizione, indica subito il tocco di petto e la verifica del VAR conferma immediatamente.

Sul finale della prima frazione arriva una revisione del VAR: fallo laterale lungo in area di Situm, respinta di testa di Ruggeri e Hrustic anticipa col braccio destro Pompetti, pronto a stoppare la palla e avanzare verso la porta: Perenzoni indica il dischetto e aspetta conferma dal VAR, che però dopo oltre due minuti evidenzia che il fallo è giunto fuori area. Hrustic non è ammonito perché il tocco non è ritenuto volontario. Da rilevare che però il recupero assegnato è di solo un minuto.

Tutto accade nel finale

Dopo circa sei minuti dalla ripresa c’è un’entrataccia di Stojanovic ai danni di Pontisso sul lato sinistro dell’area granata: lo sloveno, da poco entrato, becca la sacrosanta ammonizione.

All’ottantaduesimo cartellino “arancione” per Jaroszynski che strappa, non metaforicamente, la maglietta di Pittarello, abbattendolo sul lato destro dell’area di rigore. Sugli sviluppi di quella punizione, Pittarello (con una nuova maglietta) sigla quella che per tutti sarebbe la sua meritata prima rete in giallorosso, ma poco dopo un minuto il VAR fa annullare il gol per l’evidente tocco di polso e mano dell’attaccante padovano, che prende il giallo per la chiara volontarietà del gesto. Durante gli attimi della revisione, l’arbitro fa in tempo a espellere l’allenatore granata Colantuono per proteste.

E arriviamo all’episodio clou: assalto finale della Salernitana alla ricerca del pari, dopo alcuni falli laterali battuti in posizione scorrettamente avanzata da parte dei campani e una richiesta di rigore per fallo inesistente su Wlodarczyk.

Ultimi istanti del recupero e Antonini respinge come può una palla spinta in area di testa da Soriano: Hrustic si coordina benissimo e dalla lunetta fuori area buca Pigliacelli a fil di palo sulla destra del portiere giallorosso. Ma l’arbitro fischia subito un fallo di Simy ai danni del difensore brasiliano delle Aquile. Le immagini mostrano chiaramente prima la gomitata dell’attaccante nigeriano (vedi foto di copertina) e poi il calcio sul piede d’appoggio di Antonini. La rete è quindi non convalidata (e non può dirsi annullata) e il VAR non interviene in alcun modo, con Perenzoni che fischia subito la fine della gara. Nel parapiglia che segue, il polacco Wlodarczyk rimedia un’ammonizione per proteste e il ds granata Petrachi entra in campo per insultare il direttore di gara.

 

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Danilo Petrolino

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