Adesso è il momento della paura.
Il Catanzaro subisce la terza sconfitta consecutiva a Pisa, dopo la lezione di Viareggio e la beffa casalinga con la Nocerina. Dieci gol subiti in tre partite, cinque punti in classifica dopo otto giornate. Numeri impietosi, forse ingiusti, sicuramente drammatici. La squadra corre e lotta nel pantano dell’Arena Garibaldi, ma più di questo non riesce a dare. Ed ecco il dato più preoccupante.
Anche oggi ci sono le attenuanti, certo. I giallorossi giocano una partita accorta. Cozza si inventa Mariotti interno destro di un centrocampo a cinque, con Fiore a destra e il solo Russotto a supporto di Masini. Le mosse funzionano. Il Catanzaro controlla e non subisce neanche un tiro in porta, senza però riuscire ad essere mai pericoloso. Sembra un po’ la partita di Pagani, con un campo ai limiti della praticabilità che aiuta il Catanzaro in trincea.
La partita scorre senza sussulti finché i giallorossi trovano il jolly su un corner di Quadri. È l’inizio della fine. Il Pisa un minuto dopo trova un regalo nell’area di Faraon: rigore ed espulsione di Sirignano. Favasuli-Buscè: un uno-due che è una sentenza. Il Catanzaro si scioglie. Prova una coraggiosa quanto velleitaria reazione ma sparisce definitivamente dal campo quando Cozza, che aveva già inserito Fioretti per Squillace, butta dentro il quarto attaccante (Carboni) al posto di Benedetti. Arriva subito il secondo uno-due che trasforma la sconfitta in una batosta.
L’episodio del rigore ha deciso la partita, non c’è dubbio. Ma continuare a imprecare contro arbitraggi e sfortuna non aiuterà ad analizzare la situazione. I risultati, i numeri, le prestazioni non sono all’altezza di questa Prima Divisione. Rendersi conto il piû in fretta possibile di questa amara realtà ed entrare nell’ottica che l’unico obiettivo deve essere la salvezza, potrebbe consentire una risalita più rapida.
Oggi Cozza ha messo definitivamente l’etichetta “fallimentare” sul mercato che lui stesso ha condotto. Anche Pisseri è finito in panchina, dopo Fioretti, Fiore e Borghetti. Carbonaro e Orchi sono due oggetti misteriosi, D’Alessandro è un tappabuchi per pochi minuti, D’Agostino e Cruz dimenticati per chissà quali ragioni. Gli unici due acquisti veri, Russotto e Benedetti, fanno già parte del mercato di riparazione. Anche all’Arena Garibaldi sono stati tra i migliori.
E adesso? Adesso la strada continua ad essere tremendamente in salita. Perché Sirignano sarà squalificato come Borghetti e arriva la capolista Frosinone. E poi la trasferta a Perugia. Da far tremare le gambe.
Per ripartire dopo una batosta simile, Cozza dovrà lavorare soprattutto sulla testa. In attesa che la società decida di darsi una struttura solida da categoria superiore per evitare di navigare a vista e di rimediare figuracce immeritate come quella di oggi.
I 400 indomiti tifosi giallorossi, fradici di pioggia, si aspettano questo e ci saranno sempre. Lo hanno dimostrato anche oggi quando i ragazzi di Cozza si sono avvicinati capo chino sotto la curva a salutarli. E loro hanno risposto con un sincero applauso.
Ivan Pugliese
@naracauliz