ROMA – La notte del “Delle Alpi” è tutta in un’immagine: le mani nei capelli di Taibi che vede un tiro di Gasparetto accarezzare il palo a un minuto dalla fine dei supplementari. 120 minuti di sofferenza, ma alla fine il Torino scaccia via la paura e la maledizione che lo attanaglia storicamente dal dopo-Superga. Batte 3-1 il Mantova dopo i tempi supplementari, al termine di una sfida brutta, nervosa, a volte violenta, ma emozionante. I ragazzi del presidente Lori ci hanno creduto fino alla fine, hanno sfiorato più volte il gol della terza promozione consecutiva, rimangono con un pugno di mosche e tante recriminazioni sull’arbitraggio di Farina.
LE FORMAZIONI – Il Toro si presenta con una sorpresa. Dopo oltre tre mesi, Doudou torna titolare al centro della difesa al posto di Melara che paga gli errori della gara d’andata. De Biasi inserisce Rosina a furor di popolo e Muzzi affianca Abbruscato. Di Carlo schiera la formazione annunciata con Sommese al posto di Tarana e il rientro di Grauso. In attacco Gasparetto è preferito a Graziani al fianco di Noselli. La cornice del “Delle Alpi” è da brividi: quasi 60.000 spettatori, anche se non viene battuto il record di paganti. Splendida la coreografia granata. Quasi 4.000 i tifosi virgiliani nel settore ospite.
IL LAMPO DI ROSINA – L’avvio di partita è molto tattico. L’arrembaggio annunciato del Toro non c’è. Il Mantova è disposto benissimo. Si difende senza correre rischi ma riparte senza incidere. Doudou impiega una ventina di minuti a entrare in partita e fa correre qualche brivido lungo la schiena ai tifosi granata. Poi, un paio di falli incendiano la partita. Si gioca poco, si picchia molto. Fioccano i cartellini. Un solo tiro nello specchio, di Gasparetto, neutralizzato da Taibi. Nel Toro Rosina è in ombra mentre Lazetic fa ammattire Lanzara sulla destra. Alla mezzora De Biasi inverte gli esterni di centrocampo e Rosina gli dà ragione. Conquista un calcio piazzato su cui Lanzara trattiene leggermente Muzzi: rigore dubbio trasformato da Rosina che spiazza Brivio al ’36.
IL GUIZZO DI MUZZI – Il secondo tempo inizia col Torino in attacco. I granata sono disordinati ma cingono d’assedio l’area ospite. Rosina e Lazetic saltano ripetutamente Sacchetti e Lanzara. Gasparetto e Noselli non vedono palla, anche se capitan Brevi, già ammonito, viene graziato in un paio di circostanze da Farina. Così al ’18 il Torino raddoppia, ancora su calcio piazzato. Rosina pennella un corner, sbuca Muzzi sotto porta che anticipa Lanzara (ancora lui) e infila Brivio, prima di uscire stremato dopo la corsa sotto la “Maratona” impazzita di gioia. De Biasi inserisce Fantini piazzandolo dietro Abbruscato.
RISSE, CALCI, PUGNI – La partita s’incattivisce ulteriormente. Le panchine si beccano e sfiorano il contatto. Farina fatica a tenere in pugno la situazione e sventola cartellini a destra e a manca (alla fine 2 espulsi e 13 ammoniti). Nel Mantova Di Carlo inserisce Brambilla al posto di Sommese che fatica a rientrare. De Biasi risponde togliendo lo stremato Longo e inserendo Edusei. Al ’37 Brivio salva il risultato deviando in angolo una zuccata di Abbruscato, fin lì inesistente. A cinque minuti dalla fine l’episodio che avrebbe potuto cambiare la partita. Punizione per il Mantova, spintoni in area. Doudou stende con un pugno il gigante Cioffi spaccandogli lo zigomo. Il difensore mantovano sanguina copiosamente ma Farina e i suoi collaboratori sorvolano. Di Carlo è infuriato, l’ex giallorosso Di Cesare viene espulso dalla panchina. Finisce con un paio di brividi in area mantovana ma si va ai supplementari.
SUPPLEMENTARI AL CARDIOPALMA – Adesso al Toro basta mantenere i due gol di vantaggio per centrare la serie A. Di Carlo inserisce Graziani al posto dello spento Noselli, ma i frutti non sono quelli sperati. Anzi, al ’5 minuto passano ancora i granata. Altro corner pennellato da Rosina, altra dormita di Lanzara e Nicola fa secco Brivio di testa. 3-0 e “Delle Alpi” in delirio. Di Carlo gioca il tutto per tutto facendo entrare il terzo ex granata Paolino Poggi. Al ’7 Fantini restituisce pepe al finale e speranze al Mantova facendosi espellere per una gomitata inutile. Farina stavolta vede, così come un minuto dopo quando Melara (appena entrato al posto di Lazetic) affossa in area Graziani. Il rigore è trasformato proprio da Poggi.
ASSALTI INUTILI, TORO IN A – Adesso il Mantova ci crede. Il redivivo Caridi guida gli assalti al bunker granata. Rosina si fa male ma è costretto a restare in campo da fermo. Il Toro stringe i denti e rischia poco. Poi, negli ultimi sette minuti, un paio di conclusioni dal limite scaldano i guanti a Taibi, prima che il sogno del Mantova si spenga definitivamente sul palo di Gasparetto e su un’altra conclusione del centravanti finita a lato. Farina fischia, il cuore Toro stavolta è anche vincente. Di Carlo recrimina sull’arbitraggio ma si complimenta con gli avversari. Il Presidente Cairo urla sotto la “Maratona” ebbra di felicità. I giocatori del Mantova, consolati dal patron Lori, piangono. De Biasi pure ma di gioia. Gioia Toro.
IL MIGLIORE: ROSINA – Nella prima mezzora è inesistente. Poi, trasforma il rigore, pennella i corner degli altri due gol, salta avversari come birilli. Nei supplementari regala alla platea un coast to coast inebriante, stroncato da un fallo da dietro di Sacchetti che lo azzoppa definitivamente. Resiste stoicamente fino al tripudio finale.
IL PEGGIORE: LANZARA – Commette il fallo da rigore su Muzzi, si fa bruciare dallo stesso Muzzi sul secondo gol, perde la marcatura di Nicola sul 3-0. Saltato ripetutamente da Lazetic e Rosina. Basta?
LE FORMAZIONI – Il Toro si presenta con una sorpresa. Dopo oltre tre mesi, Doudou torna titolare al centro della difesa al posto di Melara che paga gli errori della gara d’andata. De Biasi inserisce Rosina a furor di popolo e Muzzi affianca Abbruscato. Di Carlo schiera la formazione annunciata con Sommese al posto di Tarana e il rientro di Grauso. In attacco Gasparetto è preferito a Graziani al fianco di Noselli. La cornice del “Delle Alpi” è da brividi: quasi 60.000 spettatori, anche se non viene battuto il record di paganti. Splendida la coreografia granata. Quasi 4.000 i tifosi virgiliani nel settore ospite.
IL LAMPO DI ROSINA – L’avvio di partita è molto tattico. L’arrembaggio annunciato del Toro non c’è. Il Mantova è disposto benissimo. Si difende senza correre rischi ma riparte senza incidere. Doudou impiega una ventina di minuti a entrare in partita e fa correre qualche brivido lungo la schiena ai tifosi granata. Poi, un paio di falli incendiano la partita. Si gioca poco, si picchia molto. Fioccano i cartellini. Un solo tiro nello specchio, di Gasparetto, neutralizzato da Taibi. Nel Toro Rosina è in ombra mentre Lazetic fa ammattire Lanzara sulla destra. Alla mezzora De Biasi inverte gli esterni di centrocampo e Rosina gli dà ragione. Conquista un calcio piazzato su cui Lanzara trattiene leggermente Muzzi: rigore dubbio trasformato da Rosina che spiazza Brivio al ’36.
IL GUIZZO DI MUZZI – Il secondo tempo inizia col Torino in attacco. I granata sono disordinati ma cingono d’assedio l’area ospite. Rosina e Lazetic saltano ripetutamente Sacchetti e Lanzara. Gasparetto e Noselli non vedono palla, anche se capitan Brevi, già ammonito, viene graziato in un paio di circostanze da Farina. Così al ’18 il Torino raddoppia, ancora su calcio piazzato. Rosina pennella un corner, sbuca Muzzi sotto porta che anticipa Lanzara (ancora lui) e infila Brivio, prima di uscire stremato dopo la corsa sotto la “Maratona” impazzita di gioia. De Biasi inserisce Fantini piazzandolo dietro Abbruscato.
RISSE, CALCI, PUGNI – La partita s’incattivisce ulteriormente. Le panchine si beccano e sfiorano il contatto. Farina fatica a tenere in pugno la situazione e sventola cartellini a destra e a manca (alla fine 2 espulsi e 13 ammoniti). Nel Mantova Di Carlo inserisce Brambilla al posto di Sommese che fatica a rientrare. De Biasi risponde togliendo lo stremato Longo e inserendo Edusei. Al ’37 Brivio salva il risultato deviando in angolo una zuccata di Abbruscato, fin lì inesistente. A cinque minuti dalla fine l’episodio che avrebbe potuto cambiare la partita. Punizione per il Mantova, spintoni in area. Doudou stende con un pugno il gigante Cioffi spaccandogli lo zigomo. Il difensore mantovano sanguina copiosamente ma Farina e i suoi collaboratori sorvolano. Di Carlo è infuriato, l’ex giallorosso Di Cesare viene espulso dalla panchina. Finisce con un paio di brividi in area mantovana ma si va ai supplementari.
SUPPLEMENTARI AL CARDIOPALMA – Adesso al Toro basta mantenere i due gol di vantaggio per centrare la serie A. Di Carlo inserisce Graziani al posto dello spento Noselli, ma i frutti non sono quelli sperati. Anzi, al ’5 minuto passano ancora i granata. Altro corner pennellato da Rosina, altra dormita di Lanzara e Nicola fa secco Brivio di testa. 3-0 e “Delle Alpi” in delirio. Di Carlo gioca il tutto per tutto facendo entrare il terzo ex granata Paolino Poggi. Al ’7 Fantini restituisce pepe al finale e speranze al Mantova facendosi espellere per una gomitata inutile. Farina stavolta vede, così come un minuto dopo quando Melara (appena entrato al posto di Lazetic) affossa in area Graziani. Il rigore è trasformato proprio da Poggi.
ASSALTI INUTILI, TORO IN A – Adesso il Mantova ci crede. Il redivivo Caridi guida gli assalti al bunker granata. Rosina si fa male ma è costretto a restare in campo da fermo. Il Toro stringe i denti e rischia poco. Poi, negli ultimi sette minuti, un paio di conclusioni dal limite scaldano i guanti a Taibi, prima che il sogno del Mantova si spenga definitivamente sul palo di Gasparetto e su un’altra conclusione del centravanti finita a lato. Farina fischia, il cuore Toro stavolta è anche vincente. Di Carlo recrimina sull’arbitraggio ma si complimenta con gli avversari. Il Presidente Cairo urla sotto la “Maratona” ebbra di felicità. I giocatori del Mantova, consolati dal patron Lori, piangono. De Biasi pure ma di gioia. Gioia Toro.
IL MIGLIORE: ROSINA – Nella prima mezzora è inesistente. Poi, trasforma il rigore, pennella i corner degli altri due gol, salta avversari come birilli. Nei supplementari regala alla platea un coast to coast inebriante, stroncato da un fallo da dietro di Sacchetti che lo azzoppa definitivamente. Resiste stoicamente fino al tripudio finale.
IL PEGGIORE: LANZARA – Commette il fallo da rigore su Muzzi, si fa bruciare dallo stesso Muzzi sul secondo gol, perde la marcatura di Nicola sul 3-0. Saltato ripetutamente da Lazetic e Rosina. Basta?
Ivan Pugliese