MANFREDONIA – Un pezzo di Zemanlandia è ancora qui. Sopravvive alle porte di Foggia, in questa bella cittadina ai piedi del Gargano, affacciata sul mare così come il suo stadio: il vecchio e piccolo “Miramare”, appunto. Il nuovo allenatore del Manfredonia è Giovanni Bucaro, trentanovenne palermitano, reduce dall’esperienza di Pomigliano. Il suo secondo in panchina è Franco Mancini. Rispettivamente difensore centrale e portiere del Foggia dei miracoli che fece divertire una regione intera. I due ex allievi di Zeman sono qui, chiamati dal nuovo presidente Balzamo, per evitare il rischio di un ritorno tra i dilettanti, scampato l’anno scorso solo grazie a due vittorie contro l’Isola Liri nel play-out. Modulo di gioco: 4-3-3, naturalmente.
ANTI MACALLI – Il presidente della storica promozione in C1 del 2005 (allenatore Bitetto) Angelo Riccardi ha passato il testimone alla guida della società a Michele Balzamo, in passato AD. Il nuovo presidente guida una cordata di imprenditori locali che dal 2003 ha deciso di investire nel club bianco-celeste. Riccardi è rimasto in veste di vice-presidente e, in questa settimana, ha tuonato contro il presidente della Lega Pro Macalli dopo gli episodi accaduti in occasione della gara contro la Scafatese di domenica scorsa. Al Manfredonia non è andato giù lo spostamento della partita a S. Antonio Abate con il divieto di trasferta per i tifosi ospiti. Ma soprattutto la società pugliese non ha digerito le mancate sanzioni ai danni della Scafatese dopo l’aggressione subita domenica dal preparatore atletico Sabella (pare per mano di alcuni steward campani).
FALSA PARTENZA, PRONTO RISCATTO – Sul campo, comunque, il Manfredonia si è imposto per 2-1, rimontando il rigore subito in avvio. Dopo 20 minuti i pugliesi si sono portati in vantaggio grazie all’uno-due firmato Marchano-Arigò, ispirato da due iniziative di Mignogna. Una partita vinta (immeritatamente) grazie a due splendide intuizioni sulle fasce di Arigò e Mignogna che sono pericolosissimi nell’uno contro uno. Il primo arrivò a gennaio dello scorso anno da Potenza. Mignogna ha lasciato Celano dopo due stagioni e 7 gol. Il trio offensivo è completato dall’ex giallo-rosso Marchano, mai troppo amato sui Tre Colli. L’ariete argentino, arrivato a Manfredonia insieme ad Arigò, ha realizzato 5 gol in 15 partite (compreso quello di domenica). Tanti quanti ne realizzò a Catanzaro in un anno e mezzo. La vittoria di domenica ha riscattato in pieno il passo falso interno all’esordio contro il Cassino (0-2) dove i pugliesi avrebbero meritato di più.
OTTIMO TELAIO – La campagna acquisti di gennaio e quella estiva hanno riportato in Manfredonia in linea con le squadre che dovrebbero salvarsi comodamente. Oltre al già citato trio offensivo, è stata confermata la coppia centrale Nossa-Parisi che si era comportata molto bene nella seconda parte dello scorso campionato. Sulle fasce due giovani da valutare: il terzino destro del Catania Di Pasquale e l’esterno sinistro Sabatino, 21enne del Nissa, che stava per essere scambiato col Cesena ma alla fine è rimasto con Bucaro. In mezzo al campo confermati Vitiello e Pirrone, con l’innesto di Arcuri che l’anno scorso ad Ancona ha giocato solo 27 minuti all’esordio. In porta è arrivato Groppioni, l’anno scorso titolare a Potenza e ormai una sicurezza a livello di Seconda Divisione.
PRECEDENTI – Saranno questi i titolari domenica contro il Catanzaro, viste anche le assenze di Napoli e Napolitano. Mentre l’ultimo acquisto, l’attaccante argentino De Porras, dovrebbe partire dalla panchina. Accanto a lui non ci sarà mister Bucaro, espulso domenica e squalificato per una giornata dal Giudice Sportivo. Seconda sfida al “Miramare” per il Catanzaro che l’anno scorso esordì in trasferta, proprio nello stesso weekend, sul sintetico di Manfredonia. Finì 0-0 e Marchano vestiva ancora la casacca giallorossa.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) – Groppioni; Di Pasquale, Parisi, Nossa, Sabatino; Vitiello, Pirrone, Arcuri; Mignogna, Marchano, Arigò. All.: Bucaro.