Il Paese dei balocchi. Non si tratta dellâidea di Collodi, non câè nessun burattino di legno con nasino allungabile. Câè un Popolo, quello italiano (sportivo e non), câè un Paese dove divisione dei poteri, gradi di giudizio ecc. ecc. sono cose che si studiano solo allâUniversità . Stupidi strumenti per bocciare aspiranti Dott. Avv. e così via.
Il Paese che dopo essere stato faro di Diritto per tutto il mondo, traduce le forme contrattuali infettandole con gli oramai inflazionati âingâ . Chi non conosce lâinglese giuridico? A casa! In un Paese dove la giustizia è solo un optional e le teorie montesquiane avrebbero trovato facile applicazione, spunta in più la âgiustizia sportivaâ. Cosâè questo oscuro oggetto non meglio identificato?
Mah! Dipende.
Telegiornali e allenatori mondonichiani da una settimana si agitano ricordando a tutti che al massimo lunedì 8 agosto 2005, sarà decretato il destino del più vecchio club italiano: il Genoa! Tutti a dire come nel famoso film con Troisi e Benigni,:âricordati che devi morireâ.
E allora si punta il dito sulla Magistratura della CAF che emula gli studenti che in tenera età si scambiavano amorevoli pensieri utilizzando i famigerati âbigliettiniâ senza peraltro preoccuparsi di parlare dei âbigliettoni” trovati nella valigetta direzione âgondolaâ. Un tempo nella cosiddetta âprima Repubblicaâ si utilizzavano le bustarelle, ma ora siamo nel terzo millennio! Buon Dio! Meglio le valigette! Anche perché le bustarelle non sono più sufficienti a contenere tanto!
Ma quelle sono bazzecole. Se qualche tifoso del Genoa avesse telefonato al portierone lagunare pregandolo di favorire il Grifone, allora si! Quella si che sarebbe stata una gran bella prova di colpevolezzaâ¦! Ma trovare solo 250.000,00 euro in una valigetta e registrare telefonate del massimo responsabile della Società , quello no. Non si può fare e, ammesso che si provino certe cose, tutto ciò non potrà mai avere la gravità di una telefonatine come quella che condannò lâU.S. Catanzaro a 14 anni di inferno.
Allora i supporters giallorossi non bloccarono traghetti, non occuparono stazioni, non ci fu un solo, ma uno solo dei grandi politici catanzaresi che si affannò (vedi Biondi) a proferir verbo. Qualche timido tentativo si. Qualche starnuto alla pari di una vecchia Fiat 500 che dopo i primi sussulti si arrende alla ruggine che blocca i propri ingranaggi e si riaccomoda polverosa e con le ruote semi-sgonfie nel proprio âvecchioâ parcheggio. Ma nulla più.
Nella scorsa settimana abbiamo assistito alla rivoluzione di Messina, ridestatasi dalle ceneri delle rivoluzioni del 1670 contro i viceregni spagnoli! E il TAR del Lazio? Che esempio per gli studenti di Diritto Amministrativo. Se allâesame andassero a riferire prendendo ad esempio lâoperato dei Giudici del TAR gli anni fuori corso, non finirebbero mai!
In tutto questo (passatemi il termine) casino targato Italia, è lecito prevedere o sperare nella giustizia? Badate bene il mio dire âamaroâ non è dovuto al fatto che lâU.S. Catanzaro sia parte interessata, purtroppo i fatti gridano da soli verità fino a poco tempo fa nascoste dallâignavia del Paese della pasta asciutta.
Per non parlare della giornata di ieri. La domanda nasce spontanea: ma come avranno fatto i tifosi genoani a fare entrare sugli spalti un arsenale così imponente di âtricchetracche e bombe a manoâ, quando a qualsivoglia tifoso giallorosso che si reca a vedere una partita, ci manca poco che non gli facciano una rettoscopia???????
Come la mettiamo con i TG che divulgano la notizia come âatto dovutoâ e quasi come un âdirittoâ dei tifosi genoani? Come la mettiamo con le Forze del Disordine?
La partita viene sospesa e nessun giornalista (nessuno) si preoccupa di dire su quale risultato e a che minuto viene interrotta la gara contro il Catanzaro. Quisquiglie, sono solo quisquiglie. Corona & C. ritornano sotto la doccia e salutano i grifoncini di Torrente. Televideo RAI, e tutti i TG danno la notizia del lancio dei petardi come fosse un atto dovuto e tutti attendono con il fiato sospeso il verdetto dei magistrati monellacci che giochicchiano scrivendo frasi ingiuriose contro il povero(?) Preziosi. âGiochiâ tutti italiani, giochi che appartengono al âBrutto Paeseâ.
Certo, con il fiato sospeso attende anche unâaltra tifoseria speranzosa di ârimuovereâ oltre che psicologicamente, anche nei fatti il peggiore campionato della storia dellâU.S. Catanzaro 1929, e non è dato a nessuno fare previsioni.
Una sola cosa è certa: tra CAF e Consiglio di Stato, questa settimana ne vedremo delle belle, ma la cosa che ci farà sempre piacere vedere è quel 1929 sullo scudetto dei nostri sogni. Sogni che né la CAF, né il Consiglio di Stato, né la malagiustizia made in Italy, né qualsivoglia campionato che andremo a disputare, ci potranno mai togliere.
Orgogliosi e fieri di essere Catanzaresi. In B o in C1, ovunque tu sia, Forza Catanzaro!
Giuseppe Mangialavori