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Il fuoco del Catanzaro

Scritto da Redazione

Un mix di emozioni in una partita che ha visto il Catanzaro vincere al Barbera con merito, dimostrando cuore, lucidità e padronanza tecnica

RITARDO E FANGO PER I 604 TIFOSI CATANZARESI

Sono 18.304 gli spettatori presenti al Renzo Barbera, che, sfidando freddo, pioggia e grandine, si sono radunati sugli spalti per assistere al match tra Palermo e Catanzaro, valido per la 17ª giornata d’andata del torneo di Serie BKT 2024-25.

Nel settore ospiti, si contano 604 tifosi giallorossi, la maggior parte dei quali entrerà nello stadio palermitano dopo venticinque minuti dall’inizio del match. Non sapremo mai se il ritardo sia dovuto ai mezzi pubblici fermi a Termini Imerese attorno alle ore 13 o al fatto che la carovana degli autobus sia stata costretta a seguire un percorso più lungo, causando così un notevole disguido.

A tutto ciò si aggiunge che, una volta arrivati nell’area parcheggio, i tifosi giallorossi hanno dovuto affrontare un tragitto stretto, inzuppato d’acqua e di fango. Sicuramente, non è un bel biglietto da visita per uno stadio storico e affascinante come il Renzo Barbera.

UN OTTIMO APPROCCIO DEI GIALLOROSSI

Il clima sugli spalti del Barbera è teso, con i tifosi rosanero che manifestano una forte contestazione nei confronti della loro squadra. La recente sconfitta subita a Carrara e le aspettative deluse in questo campionato hanno innescato una vera e propria crisi tecnica. Dall’altra parte, il Catanzaro di Caserta arriva rinfrancato dalla vittoria contro il Brescia, conquistata all’ultimo minuto, e si presenta in ottima forma, avendo collezionato dieci risultati utili consecutivi.

Mister Caserta risponde al 4-4-2 di Dionisi schierando un 3-5-2, con Cassandro adattato nella difesa a tre e Ceresoli posizionato come quinto a sinistra. Il rientrante Pompetti completa il centrocampo, mentre il resto della formazione è lo stesso che ha battuto il Brescia.

L’azione tambureggiante che porta al gol giallorosso di Biasci, realizzato dopo soli tre minuti, è emblematica dell’approccio del Catanzaro alla partita, un atteggiamento che caratterizzerà l’intero incontro, compresi i minuti di recupero. La squadra si dimostra attenta, concentrata e sempre presente, difendendosi con solidità senza ricorrere a barricate e utilizzando il possesso palla dalla zona difensiva alla mediana come arma, rivelando sicurezza e personalità da grande squadra.

Il Palermo, però, non resta a guardare e trova il pareggio su un’azione da angolo, dopo aver rischiato di capitolare almeno altre due volte. In particolare, Biasci poco prima aveva sparato alto da pochi passi dopo una bella iniziativa di Compagnon, scatenato sulla fascia destra. La rete dei rosanero arriva da un angolo battuto dalla destra: il difensore Nikolaou (tenuto in gioco da Iemmello sul primo palo) appostato sul secondo palo, colpisce di testa dopo la sponda di Le Douaron, battendo Pigliacelli da due passi.

La zona destra dell’attacco palermitano, dove opera Di Mariano, è quella che crea maggiori difficoltà alla retroguardia catanzarese, con Ceresoli costretto a fronteggiare due avversari. Questo costringe Bonini e Pontisso a dare supporto, aprendo così spazi nelle loro zone di competenza.

ACCORTI E CINICI, LA RIPRESA DEL CATANZARO E LE MOSSE DI CASERTA

Mister Caserta, dopo sette minuti dall’inizio della ripresa, risponde ai problemi creati da Di Mariano sulla corsia giallorossa di sinistra, sostituendo Ceresoli (ammonito) con il rientrante Antonini. Questo cambio permette alla squadra di schierarsi a specchio contro gli avversari con un 4-4-2 dirottando Compagnon a sinistra, Cassandro nel ruolo di terzino destro e Bonini dall’altra parte, rinforzando le fasce laterali e portando maggiore fisicità nell’area di rigore grazie al rientro del difensore brasiliano.

Il Palermo cerca di spingere sull’acceleratore, ma i giallorossi si difendono con ordine e lucidità, gestendo il possesso palla e sono pronti a colpire quando si presenta l’occasione. Con il campo reso sempre più pesante dalla pioggia battente, i cambi di Buso, che sostituisce un affaticato Biasci, e di Koutsoupias per Pontisso portano nuova freschezza in campo.

Brunori, subentrato a furor di popolo, crea un’occasione per i rosanero sfruttando una ripartenza innescata da Insigne (anch’egli subentrato), che porta Pigliacelli a respingere la conclusione del suo ex compagno di squadra. Tuttavia, dopo tre minuti, il Catanzaro gela il Barbera. È sempre un ottimo Compagnon a propiziare il gol, partendo dalla sinistra e accentrandosi per tirare. La respinta di un difensore rosanero termina sui piedi di Pompetti, che con uno stop di suola (in stile futsal) si sistema la palla e scaglia un sinistro veloce a fil di palo, lasciando Desplanches impotente di fronte al pallone che si insacca alla sua sinistra.

Negli assalti finali del Palermo, i tentativi sono ridotti a traversoni ben controllati dalla retroguardia giallorossa e da un attento Pigliacelli, che para con sicurezza le ultime conclusioni di Insigne e Brunori. Nel frattempo, il Catanzaro, grazie agli innesti di Situm e Pittarello nei minuti finali, aggiunge esperienza e solidità fisica per mantenere alta la prestazione della squadra. Così, i giallorossi chiudono la partita, uscendo ancora imbattuti dallo stadio palermitano, ottenendo così la terza vittoria nelle ultime quattro gare disputate al Barbera.

NOI SIAMO IL CATANZARO

A fine partita, tutti si abbracciano e si forma il consueto cerchio per festeggiare la seconda vittoria consecutiva e la prima in trasferta. Questa squadra sta trovando la propria identità e, partita dopo partita, dimostra enormi margini di miglioramento e ha acquisito una solida consapevolezza, con tutti i giocatori che s’impegnano sempre allo spasimo nell’onorare la maglia che indossano.

Sotto il settore ospiti, Iemmello e tutta la squadra rispondono ai cori dei tifosi con un entusiastico “NOI SIAMO IL CATANZARO”, un chiaro segnale che dimostra come solo uniti si possa vincere e superare gli ostacoli.

Da oggi si torna al lavoro. Sabato, prima di Natale, arriverà al Nicola Ceravolo un lanciatissimo Spezia. Non sarà facile, ma la certezza è che l’impegno e la volontà di compiere l’impresa non mancheranno.

Redazione 24

 

Foto US Catanzaro 1929

 

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