“Non esiste alcuna interruzione dei ricoveri ordinari o di day hospital e mai questa Direzione ha previsto la dismissione operativa di attività specialistiche”. Sono respinte con garbato ma deciso sdegno alcune affermazioni demagogiche con cui in piena campagna elettorale il coordinamento cittadino del Pd e le OO.SS della Dirigenza medico-sanitaria interpretano in modo discrezionale e strumentale i progressi ed i risultati ottenuti dall’AOPC. Numerosi e sostanziali i punti da confutare e smentire nelle due note – quelle si – alla ricerca di “visibilità mediatica”:
Lla riorganizzazione aziendale dell’Azienda “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro discende ab origine dal decreto 136/2011, al quale, com’è noto a tutti, questa Direzione aziendale ha mosso precise osservazioni di merito;
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nella nota della Direzione medica di presidio viene esplicitato con chiarezza che le strutture non assegnatarie di posti letto “continueranno a trattare le relative patologie utilizzando i posti del Dipartimento di appartenenza o di strutture afferenti a dipartimenti compatibili, sulla scorta del concetto di dotazioni flessibili e di assegnazione orientativa di posti letto”;
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medesimo ragionamento va applicato al regime del Day Hospital;
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il risultato finale è che pur adeguandosi alle direttive nazionali e regionali (non certo facendo atti e prendendo decisioni unilaterali o contra legem) la Direzione del “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro sta migliorando l’Ospedale con nuovi reparti, nuove apparati, nuove prestazioni, standard medio-alti, in piena trasparenza e bilanci riequilibrati nella sua originaria funzione di “hub” regionale per le prestazioni di alta complessità.
Ma c’è di più
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le ristrutturazioni effettuate a cadenza quasi regolare negli ultimi due anni non sono affatto “miracolose”, come vaneggiato artatamente nei comunicati elettorali delle ultime ore, ma frutto del corretto e tempestivo utilizzo delle risorse assegnate all’Azienda “Pugliese-Ciaccio”. Questa Direzione deve ricordare a chi evidentemente non lo sa o lo ha temporaneamente dimenticato che, anche in presenza di un accordo di programma per la realizzazione di un nuovo ospedale, è fatto obbligo di mantenere in sicurezza la struttura ospedaliera esistente.
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quanto realizzato negli ultimi due anni (sei nuovi reparti) concretizza principi di buona amministrazione sulla destinazione delle risorse pubbliche; condizioni di sicurezza per i lavoratori e per i frequentatori della struttura ospedaliera; dignità e decoro dei luoghi in cui si presta la propria attività lavorativa e nei quali si accolgono i cittadini bisognosi di cura; riorganizzazione e non smantellamento dei servizi d’assistenza. Chi lavora, è ospite o visitatore in uno dei tanti nuovi reparti rammodernati o costruiti ex novo, si trova in un ambiente modernissimo, confortevole e neppure lontanamente paragonabile alla precedente struttura.
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i locali che si renderanno disponibili dopo l’ultima “miracolosa” realizzazione consentiranno nuove ed altrettanto “miracolose” realtà: un’Unità per la diagnosi e cura delle patologie tumorali della mammella denominata “Breast Unit” e, unica in Calabria, secondo la programmazione regionale, un’Unità per la procreazione medicalmente assistita.
Un’ultima annotazione: sugli interventi di riorganizzazione dell’attività assistenziale, gli strumenti che s’intendono utilizzare o valorizzare, come PAC, APA, Attività Ambulatoriale, oltre ad essere coerenti con i principi dell’appropriatezza terapeutica, sono già da lungo tempo opportunamente e appropriatamente utilizzati da tutte le regioni cosiddette virtuose e storicamente amministrate dal partito politico che oggi intende demonizzare le best praticties della Direzione del “Pugliese-Ciaccio” .