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Il derby tra Catanzaro e Cosenza spiegato a un figlio o a una figlia

Scritto da Redazione

Dal primo respiro al battito del cuore durante il derby, il legame eterno con il Catanzaro che si tramanda di generazione in generazione

Figlio/a mio/a ti ricordi quando eri piccolo/a e ti addormentavo cullandoti con una nenia che sembrava il coro della curva Massimo Capraro? Ti stringevo forte, e mentre le parole si perdevano nel buio della stanza, tu respiravi già quell’Amore, malgrado siamo lontani dalla mia terra natia. Il Catanzaro era lì, nei miei sussurri, nel battito del mio cuore che scandiva il ritmo della passione.

E poi, quando hai iniziato a parlare, tra le tue prime parole c’è stato quel “grido”: “possa Cattantaro!” A quel tuo sillabare non ho capito più nulla, per me era un “Forza Catanzaro!”. Ricordo il sorriso che mi si è acceso sul volto, perché in quel momento ho capito che la nostra storia continuava, che anche tu avevi sentito quel legame profondo, viscerale, indissolubile. E poi, il giorno che non si dimentica: la tua prima volta allo stadio. Ti ho preso per mano e ti ho portato dentro al Nicola Ceravolo.

Hai visto il prato verde, le maglie giallorosse, quei colori che dipingono i nostri sogni. Hai sentito il boato della curva, quella voce unica, potente, che non si spegne mai. E io ho visto nei tuoi occhi la scintilla accendersi, ho sentito il tuo cuore battere più forte, ho capito che quel momento sarebbe rimasto impresso per sempre nella tua anima.

E ora ti parlo del derby tra Catanzaro e Cosenza, questo non è solo una partita. È un fuoco che brucia dentro, un battito accelerato, un richiamo ancestrale che senti, anche se sei lontano. È quella scarica che ti attraversa la pelle quando le Aquile scendono in campo, quando lo stadio vibra, quando tutto si ferma per vivere quei 90 minuti che valgono più di mille altre partite.

Il derby non è solo calcio. È amore, è follia, è orgoglio. È il giorno in cui non esiste niente altro, in cui il cuore non batte, pulsa. È il giorno in cui Catanzaro si veste di giallorosso, in cui ogni passo, ogni sguardo, ogni respiro è rivolto alla partita. È il giorno in cui non ci sono paure, non ci sono dubbi, c’è solo il desiderio di vedere i nostri colori trionfare. Il derby è tensione e adrenalina che ti scorre nelle vene come un fiume in piena. È l’attesa che si fa insopportabile, è sofferenza e gloria, è vincere e sentirsi immortali.

E quando il Catanzaro gioca contro il Cosenza, ricordati sempre chi sei, da dove vieni, cosa significa portare nel cuore quei colori. Ricordati che il derby non è solo una partita. È il giorno in cui capisci davvero cosa significa amare il Catanzaro.

E un giorno, amore mio, toccherà a te raccontare questa storia, chiuderla in un abbraccio, tramandarla con la stessa passione con cui io l’ho donata a te. Perché il Catanzaro non è solo una squadra. Il Catanzaro è la nostra vita, è un qualcosa che solo un padre può spiegare a un/a figlio/a.

E un giorno ancora più lontano, guarda lassù, tu sarai lì, con il cuore colmo di orgoglio, a raccontare questa storia che non muore mai!

Harp

Foto all’interno dell’articolo US Catanzaro 1929

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