Cari amici tifosi del Catanzaro, non è nostra intenzione paragonare, così
come potrebbe desumersi dal titolo, le tragedie immense di intere
popolazioni con quelle del popolo giallorosso così profondamente colpito nel
suo orgoglio dalle vicende agonistiche della propria squadra del cuore: è
tuttavia nostra intenzione rendere estremamente chiaro, già a partire dal
titolo, qual’è il nostro pensiero su ciò che sta accadendo da quasi due anni
a questa parte.
Una premessa è d’obbligo: non abbiamo mai lesinato complimenti, gratitudine
e affetto verso chi, dopo anni di campetti periferici, ci ha ricondotto nel
calcio che conta.
Tuttavia, non è possibile pensare che le aperture di credito siano
illimitate e, anche se per molti di noi iscritti al Club, soci e
amministratori dell’US Catanzaro SpA, sono amici personali, ciò non consente
di derogare rispetto all’unica analisi al momento possibile: quella dei
fatti.
Sessantre partite di Serie B, trentotto punti complessivi, sessantre
sabati/domeniche da incubo, con undici fantasmi in campo puntualmente
mortificati in casa e in trasferta.
Sono i numeri di una disfatta, di un vero e proprio vilipendio alla
passione di una tifoseria attaccatissima alla propria squadra e che da un
campionato e mezzo non riesce a darsi pace e a vivere gioie ed emozioni, la
incredibile sommatoria di errori gravi, precisi e concordanti. Le
responsabilità sono integralmente della società , in tutte le componenti
succedutesi in questo lasso temporale, con denominatore comune la presidenza
Parente, impalpabile. Una società incapace di assumersi responsabilità e di
mostrare reazioni concrete alle disfatte del campo.
Se l’obiettivo della dirigenza giallorossa, all’inizio della sua avventura
nella serie cadetta, era quello, anche da un punto di vista statistico
estremamente improbabile, di perdere quasi tutte le partite e di arrivare
all’ultimo posto per ben due campionati di fila, allora ha effettivamente
centrato il traguardo.
Adesso è già tempo di mercato di riparazione e la società crede nei miracoli
(gli stessi dello scorso anno) da raggiungere con undici nuovi giocatori di
zecca in grado di totalizzare nel solo girone di ritorno almeno trentasette
punti, ovvero gli stessi conquistati in un campionato e mezzo: in quali sale
cinematografiche va in onda questo film?
E ora, semmai, di guardare in faccia questa brutta realtà , di evitare di far
arrivare a Catanzaro (ma chi mai vorrà venire con questi chiari di luna?)
atleti demotivati, a fine carriera e a caccia degli ultimi stipendi della
loro attività agonistica.
Chiediamo all’US Catanzaro di iniziare a programmare la risalita dalla C1,
evitando di depauperare le casse sociali, comunque rimpolpate dai contributi
di Lega, per favorire, attraverso bilanci in ordine e somme disponibili,
anche l’avvicinamento di forze nuove al capezzale del Catanzaro.
Come sempre Forza Catanzaro e un caloroso augurio di buon Natale e felice
anno nuovo a tutti i tifosi giallorossi.
Catanzaro Club Roma