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Il Coisp non può andare a Lamezia: nota del sindacato di Polizia

 

“Siamo veramente al paradosso: per ‘proteggere’ il ministro dell’Interno Maroni e il sottosegretario Mantovano dai pericoli di una manifestazione organizzata a Lamezia Terme da una temibile banda di… poliziotti!!!!, il Questore di Catanzaro impone rigorosissime prescrizioni ai sindacalisti del COISP, disponendo lo spostamento del raduno in un altro luogo per ragioni di sicurezza!!!”. Ad affermarlo è Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, commentando la decisione del Questore di Catanzaro di vietare lo svolgimento della manifestazione pubblica, in programma per il pomeriggio del prossimo 19 luglio in via Perugini a Lamezia Terme, nei pressi del Palazzo Comunale, dove sono attesi il ministro dell’Interno Maroni e il sottosegretario Mantovano per un convegno delle associazioni antiracket, e autorizzando lo svolgimento in Piazza della Repubblica, nei pressi del Tribunale. “Il Questore ritiene che anche una manifestazione di poliziotti – continua Maccari – ‘potrebbe incidere sulla sicurezza delle personalità e di coloro i quali parteciperanno al convegno’. Trattare dei Poliziotti come dei pericolosi sovversivi appare come una pura follia, ma forse si tratta solo di un patetico eccesso di cortigianeria!!!”.   “Pensa forse il Questore – dice ancora Maccari – che spostare i pericolosissimi striscioni del COISP in un’altra piazza può servire a oscurare la protesta di migliaia di poliziotti pugnalati alle spalle da un Governo che continua a fare ‘sicurezza’ soltanto nei convegni e in tv, mentre nella realtà continua ad umiliare le Forze dell’Ordine, mortificandone la dignità del lavoro, tagliando mezzi e risorse necessarie a garantire la sicurezza del territorio e a contrastare il crimine, e promuovendo riforme legislative che servono soltanto a tutelare criminali e malfattori”. “Ovviamente rispetteremo le bislacche prescrizioni imposte dal Questore  – conclude Maccari –, e in piazza della Repubblica ricorderemo, nel diciottesimo anniversario della Strage di Via D’Amelio a Palermo, il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e dei poliziotti della sua scorta: Manuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Poi, siccome in questo Paese c’è ancora – forse per poco – la libertà di esprimere civilmente il proprio pensiero, porteremo tranquillamente a passeggio per via Perugini a Lamezia Terme, tenendole sottobraccio, le sagome dei Poliziotti pugnalati alle spalle, diventate ormai in tutta Italia il simbolo della protesta di tutte le Forze dell’Ordine contro questo governo. Anche se questo farà venire il mal di pancia al Questore”

Autore

Salvatore Ferragina

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