Ci sono voluti quasi dieci mesi da quel 15 giugno 2003, uno zero a zero al Tupparello, e oltre cento minuti di gioco ieri al Ceravolo, perché il Catanzaro pareggiasse il suo conto con l’Acireale.
Sotto una pioggia battente, i quindicimila giallorossi non hanno smesso un attimo di incitare la squadra del cuore e quando, quasi al quarantusimo del primo tempo, l’idolo di casa giallorosa, Giorgio Corona, ha insaccato in rete il pallone che è valso la vittoria, l’urlo soffocato per una settimana è esploso incontenibile da tutti gli spalti dello stadio comunale.
In realtà già qualche minuto prima lo stesso Corona aveva mandato in rete un pallone che l’arbitro ha giudicato irregolare, ma malgrado la decisione della terna di annullare il gol nessuno ha desistito, nè gli undici in campo, né i quindicimila sugli spalti, e alla fine anche questi tre punti sono arrivati ad accorciare sempre di più il cammino delle Aquile verso il traguardo tanto agognato della serie B.
L’attesa: Che Acireale Catanzaro non fosse una partita come tutte le altre lo si era capito già al novantesimo minuto della partita con il Taranto.
Una finale di play off persa in casa con i siciliani, un ripescaggio, uno zero a zero in quel Tupparello che tanto ostico è stato per i supporters giallorossi e una lotta per il vertice della classifica, non sono cose che si possano liquidare con poche battute.
I tifosi giallorossi aspettavano questa partita quanto meno per pareggiare un conto ancora rimasto aperto.
Ecco perché in settimana si era reso necessario l’ampliamento degli spalti del Ceravolo in vista dello scontro con la rivale siciliana.
Sugli spalti: Neanche la coincidenza del gran Premio d’Italia è riuscita a tenere a casa tutti quelli che in settimana avevano dato una vera e propria caccia al biglietto.
Già alle tredici e tenta il piazzale antistante lo stadio Ceravolo era gremito di gente, in attesa che si aprissero i cancelli.
Sugli spalti è bastato il continuo incitamento dei tifosi a fare da coreografia per una giornata indimenticabile.
Nel settore distinti, ha trovato posto anche un “tifoso particolare”, la statua di Padre Pio infatti è stata fatta sfilare nel settore prima della partita ed è rimasta sull’inferriata tutto il tempo del match.
La pioggia battente non ha rovinato la festa giallorosa, i tifosi infatti al triplice fischio dell’arbitro hanno avuto ancora lo spirito adatto per ballare una famosa hit di Daniele Silvestri che si intitola appunto “Salirò”.
C’è stato anche chi ha affrontato oltre novecento chilometri per vedere giocare il Catanzaro, pur non avendo in città nessun legame familiare, ma solo un’unica grande fede quella per i colori giallorossi..
La partita: Il clima del match è stato a dire il vero quasi inverosimile. è successo di tutto negli oltre cento minuti di gioco. A parte la pioggia ed il primo gol annullato al bomber giallorosso, il primo tempo si è svolto in maniera tutto sommato tranquilla.
Ad un certo punto però è accaduto di tutto. Uno dei guardalinee si è addirittura infortunato, Dei ha beccato un’espulsione e l’Acireale è andato in rete, ma l’arbitro ha prontamente annullato. Tutto questo mentre da Viterbo arriva la notizia della sconfitta del Crotone.
I tifosi, tra la pioggia e l’ansia hanno vissuto momenti in una vera e propria apnea.
Il proseguo del campionato: E anche se la scaramanzia impone di non fare pronostici, nessuno può fare di inziare un conto alla rovescia. Meno tre partite, nove punti in palio, un primato solitario.Non manca proprio niente perché le aquile possano spiccare il volo dal loro nido verso cieli alti.Non manca niente. E’ tutto quasi pronto. E intanto qualche aquila è già volata con la mente verso il San Nicola di Bari, dove domenica il Catanzaro incontrerà la sua terz’ultima avversaria e dove c’è da giurarci si sentirà ancora alto quel boato “Serie B”.
Giulia Zampina