La Striscia

Il Catanzaro sfiora l’impresa a Nocera

I rossoneri imbrigliati dai ragazzi di Cozza che conquistano un meritato pareggio

Sono almeno 500 i tifosi giallorossi che affollano il settore ospiti di Nocera. Come accade da 35 anni a questa parte l’amicizia fra le due città è concreta e chi da Catanzaro arriva nella cittadina campana lo può testimoniare. Stessa cosa avviene per i nocerini quando scendono in Calabria dalle nostre parti. Il rispetto è reciproco e la cosa più bella è che la stima è tramandata ai più giovani da chi ha qualche capello bianco in più. Gli “anziani” da una parte e dall’altra, hanno spiegato ai più giovani cosa accadde in quel lontano 18 Giugno 1978. In poche parole nessun calciatore, allenatore o dirigente potrà scalfire questa amicizia con dichiarazioni avventate o sceneggiate in campo di alcuni soggetti di basso livello.

Cori e striscioni di sostegno reciproci e la partita può iniziare. Nella distinta dei titolari c’è Fiore ma in campo va Catacchini. Ufficialmente l’ex teatino Fiore viene sostituito all’ultimo minuto perché non sta bene e non sapremo mai se è pretattica o realtà. La Nocerina è forte e al “San Francesco è un rullo compressore, ma il Catanzaro non è più quello dell’andata. Sa soffrire, sa ripartire e non si sfalda al primo episodio negativo. I molossi hanno il dente avvelenato per la sconfitta di Perugia e partono forte aggredendo i giallorossi in maglia bianca. Più che la qualità dei calciatori campani è la verve di alcuni peperini che ci sono nella formazione rossonera. De Liguori, Pepe e Negro sono brevilinei e hanno un passo diverso dei calciatori giallorossi che specie dietro hanno un fisico prestante; il bomber Evacuo sotto porta è sempre un attaccante da tenere d’occhio.

La squadra di Auteri all’inizio ha una supremazia territoriale e su azione d’angolo Giuliatto in mischia colpisce l’esterno del palo della porta difesa da un ottimo Faraon. Poi ci sarà un fendente di Evacuo che il portiere giallorosso neutralizza respingendo in angolo. Man mano che passano i minuti il Catanzaro acquisisce sicurezza e, pur essendo spuntato in avanti per l’assenza di Fiore, con un rinato Squillace comincia a farsi vedere soprattutto sulla fascia sinistra. Fioretti da solo regge il reparto offensivo, ripiega fino al centrocampo con l’obiettivo di liberare Russotto nelle sue micidiali accelerazioni. La palla un paio di volte danza pericolosamente nell’area della Nocerina: prima Fioretti ritarda la conclusione, poi Russotto si libera in dribbling di un difensore avversario ma viene anticipato in uscita da De Lucia.

Quando la pressione della Nocerina cala, su azione manovrata dalla sinistra un cross a tagliare di Squillace viene raccolto da Russotto che con uno stacco perentorio brucia Giugliatto e fa esplodere i 500 tifosi giallorossi. Il primo tempo termina con il Catanzaro in vantaggio e la ripresa inizia con le aquile che potrebbero archiviare la pratica. Russotto è fantastico quando s’incunea dalla destra e scodella un pallone d’oro a Squillace, solo in piena area di rigore. Purtroppo la palla gli capita sul destro e il tiro è una telefonata a De Lucia. Scampato il pericolo la Nocerina si riversa in avanti accerchiando il Catanzaro e Faraon deve neutralizzare alcune pericolose conclusioni degli avversari. Il goal dei molossi arriva però su una disattenzione della retroguardia giallorossa. Sirignano va molle su Negro per paura del fallo al limite dell’area. Conti in spaccata serve un assist involontario al bacio per Evacuo. E’ un rigore con palla in movimento e Faraon viene battuto.

Sulle ali dell’entusiasmo la Nocerina si riversa in avanti. A metà ripresa è il peggiore momento del Catanzaro che si abbassa troppo sulla pressione degli uomini in casacca rossonera. Passati i 10 minuti di sbandamento il Catanzaro riprende sicurezza grazie ai suoi palleggiatori, Ronaldo e Castiglia su tutti. Il brasiliano con le sue giocate alla Pirlo irretisce gli avversari che cominciano a menare a tutto spiano. Meriterebbero l’espulsione diretta sia De Liguori che l’ex Bruno ma l’arbitro soprassiede. A 5 minuti dal termine è ancora Evacuo a calciare verso la porta ma questa volta, a differenza dell’andata quando il Catanzaro meritava ampiamente di vincere e invece ha perso, la dea bendata aiuta i giallorossi. Il sinistro sporco di Evacuo viene “soffiato” dai calorosi tifosi giallorossi che stanno dietro la porta di Faraon. Lentamente la palla, anziché entrare in rete, s’infrange sul palo a portiere battuto. Nei minuti finali, compresi i 6 di recupero, i giallorossi confermano di essere una vera squadra. Ronaldo continua a dirigere l’orchestra nascondendo la palla, facendo soffrire Bruno di frustrazione. Entrano Masini, Fiore ed Orchi, viene espulso Auteri per l’eccessivo nervosismo. Il pareggio è un risultato giusto per quello che si è visto in campo, ma se le lancette dell’orologio si fossero fermate al goal sciupato da Fioretti nella ripresa, se il Catanzaro avesse vinto non avrebbe rubato nulla.

Il post-partita non è bello. Bruno si toglie la maglietta e si scaglia verso Ronaldo. Se l’arbitro ha visto (era a due passi, come dimostrano anche le foto) e lo ha riportato nel referto,  il capitano della Nocerina accompagnerà in tribuna per un paio di partite il suo amico catanzarese Corapi, squalificato per la nota vicenda di Contrattopoli. In conferenza stampa Auteri a caldo dichiara di aver giocato a “porta romana” e riferendosi ai calciatori giallorossi li accusa di essersi buttati continuamente a terra. A freddo vorremmo che rivedesse i falli subiti da Ronaldo e Russotto non fischiati da Intagliata e l’indulgenza dell’arbitro verso De Liguori e il suo pupillo Bruno.

Infine, altre due considerazioni. La prima riguarda Auteri e la dichiarazione di aver giocato contro il Catanzaro a “porta romana”. I tifosi catanzaresi di “romano” ricordano solo una cosa che è rimasta indelebile nella loro memoria. La finale play-off del Flaminio contro la Cisco regalata 4-0. Stiamo ancora aspettando le sue verità, promesse ai tifosi giallorossi dopo quella farsa. A questo punto, dopo le esternazioni di ieri sul rispetto verso i tifosi che pagano il biglietto, d’accordo con Auteri potremmo intentare una class action per ricevere il rimborso di quel tagliando del “Flaminio” e delle spese sostenute dei 4000 che seguirono la squadra, convinti di avere a che fare con uomini.

Vorremmo anche complimentarci con Bruno. Vederlo ieri a fine partita con una grinta fuori dal comune ci fa piacere. Lo ricordiamo benissimo nella partita giocata nella capitale. Ricordiamo benissimo gli ampi spazi lasciati agli avversari in mezzo del campo, ricordiamo la sua espulsione. Anche i tifosi lo ricordano bene, “iancu na carta”, quando i sostenitori giallorossi inviperiti lo contestarono per lo sciopero degli allenamenti o, al rientro dopo Roma, quando in fretta e furia raccolse le valigie sparendo per sempre da Catanzaro. La frustrazione a fine partita ci sta, soprattutto se dettata da questioni tecniche. Possiamo comprenderla, soprattutto se un ragazzino ti ha appena nascosto la palla per 90 minuti. Ci s’innervosisce e si può perdere la testa. Capita. Basta una doccia, magari fredda, a fine partita e tutto passa.

Sul Catanzaro adesso diciamo che non bisogna mollare la presa. L’obiettivo della salvezza si conquista giocando come ieri. Le prossime 3 partite saranno decisive e quella in casa con il Pisa arriva a puntino. Adesso, riscattare il pesante 4 a 1 subito all’andata non è utopia. Forza Giallorossi.

Salvatore Ferragina

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento