CATANZARO â Quattro giocatori in uscita (Bertuccelli, Basile, Milone e Della Torre) e altrettanti in entrata (Corona, Caterino, Morelli e Di Muro, senza tenere conto dei rientranti Giglio e Zappella, nonché del baby Rovrena, 19 anni, arrivato dal Vicenza) è il bilancio del Catanzaro relativamente alla prima fase del calcio mercato. Bilancio assai positivo se si valuta la qualità dei nuovi giallorossi e in particolare dell’attaccante Corona con il quale si è colmata un’annosa lacuna in avanti e del difensore Caterino dal curriculum rispettabilissimo, ricordando che l’ex del Crotone ha giocato oltre 150 partite in serie B e ben 116 in C1. Ma, com’è scontato, non è finita in quanto già da ieri la società ha ripreso i contatti con procuratori, giocatori e società per arricchire l’organico e anche, possibilmente, per migliorarlo. In cina ai pensieri del presidente Parente l’acquisto di Zatterin, il difensore del Chieti, che continua a essere reclamato da Braglia. Ma a proposito di Zatterin ecco l’ultima del presidente della società abruzzese, Buccilli, dopo aver chiesto centomila euro per la cessione dello stesso Zatterin e di Petitto, a seguito della richiesta del Catanzaro per il solo Zatterin: «tutti e due o nessuno». Il che non è frutto delle bizzarrie del numero uno del Chieti, bensì della volontà di liberarsi anche del secondo difensore per il quale deve garantire la fidejussione, per un contratto che supera di poco i 250 milioni lordi delle vecchie lire. Dimenticavamo di precisare che la società giallorossa per il cartellino di Zatterin aveva offerto 25 mila euro. Intanto è d’attualità il «caso» Milone, il difensore che quest’anno sembra doverla spuntare sul suo trasferimento, dopo averlo chiesto insistentemente prima e durante la scorsa stagione. Milone ha chiesto la risoluzione del contratto, ma il Catanzaro non gliel’ha accordato. E questo non tanto per la volontà di ricavare qualcosa dal cartellino, quanto per avere una contropartita dalla società dove il difensore andrà a collocarsi. Praticamente uno scambio, ovviamente se conveniente, cioè con un giocatore che può essere utilizzato. La partenza di Milone comporta la ricerca di un difensore di fascia destra, che non dovrebbe essere De Sanzo che è in lista di svincolo. E non soltanto lui, pur se dipende dalle altre operazioni che si riusciranno a compiere sino al 31 agosto, data di chiusura del primo mercato. Il che dipenderà anche dal modulo tattico che l’allenatore Braglia vorrà fare applicare al Catanzaro al di là di quello gradito al tecnico che, com’è noto, è impostato sul 3-4-3. Braglia lo deciderà dopo aver conosciuto e visto all’opera i giocatori che avrà a disposizione a cominciare da domenica prossima; il giorno dopo, cioè, del primo appello che sarà fatto all’Acero di San Vito sullo Ionio. Se da oggi a sabato non ci saranno altri movimenti di mercato, dovranno presentarsi nella località del ritiro 22 giocatori componenti la rosa dei titolari che in ordine alfabetico è la seguente: Alfieri, Ambrosino, Ascoli, Ausoni, Caterino, Corona, Ciardiello, Corazzini, De Sanzo, Di Muro, Falco, Ferrigno, Folino, Gentili, Giglio, Machado, Milone, Moscelli, Morelli, Pastore, Toledo, Zappella. Una falsa notizia il rifiuto di quest’ultimo di rigiocare nel Catanzaro. La Viterbese, nella quale ha giocato â e bene â l’ultimo campionato, del resto, non ha avanzato alcuna proposta, ragion per cui il giocatore milanese sarà uno dei difensori a disposizione di Braglia. Completeranno la rosa dei ragazzi: Longo, Musumeci, Nicoletti, Rovrena, Vatalare e Panuccio, quest’ultimo (classe 1984) di rientro dal prestito al Delianuova. à un organico che si potrebbe definire di prim’ordine per la C2 (a parte due-tre giocatori che nei programmi sono in lista di svincolo) se non fosse per il modulo tattico che è gradito a Braglia, ma, come si è accennato, l’ex allenatore del Chieti è talmente intelligente da essere incline a qualche modifica; adattando, cioè, il modulo ai giocatori a disposizione. Sempre che non ci possano essere altre variazioni di mercato. Il che è da mettere in dubbio.
Vito Macrina – Gazzetta del Sud