CATANZARO  Si avvicina gennaio, e poco importa quanto accade in campo. Le voci di mercato già impazzano. Dal teatino Zattarin al centrocampista Caserta, dall’ex amaranto Possanzini a Nicodemo, ma c’è pure chi ieri ha sparato che Toledo avrebbe la maglia della Reggina già nel cassetto, e chi sogna il suggestivo ritorno di Tonino Criniti spacciandolo per cosa già fatta. Ci si sbilancia pure sulle contropartite tecniche, o sui soldoni che arriverebbero nelle casse della società giallorossa. Si sa, a Catanzaro “radio mercato” non si spegne mai. Ma tra le stanze di via Lombardi cosa ne pensano? Beh, che si parli con Claudio Parente, Gianni Improta o Pasquale Logiudice, la risposta è la stessa. Tutto falso. Di vero c’è che la dirigenza ha gli occhi aperti, e ascolta con giudizio le indicazioni di Piero Braglia. E a quanto sembra, se proprio va aggiunta un’altra voce alla radio più popolare che c’è, il tecnico toscano pensa soprattutto a una punta. Ci pensa discretamente tra una partita e l’altra, badando a non far distrarre i suoi dagli impegni seri. Come quello di domani, che darà al Teramo la possibilità di testare la forza del Catanzaro. Ma i giallorossi vogliono allungare la striscia positiva, regalare un buon Natale a tutti e urlare un allegro arrivederci al prossimo anno.
RINFORZI IN CASA. A voler essere chiari, Braglia alcuni rinforzi li aspetta da tempo. Ma ce li ha sotto gli occhi, mentre lavorano sodo per smaltire fastidiosi e lunghi infortuni. Tra questi, c’è un tale di nome Michele Andrisani che non vede l’ora di mettere i suoi piedi al servizio della squadra. Uno che di campionati di vertice se ne intende. Smaltita la riabilitazione, a giorni tornerà in campo per allenarsi vicino ai compagni, e dice di poter essere disponibile entro metà febbraio. Intanto, si gode il momento, fiducioso nel futuro. «Il Catanzaro lo vedo benissimo. Vabbè che quando sono arrivato sapevo già di giocare con una grande squadra, alcuni compagni li conoscevo per esperienze vissute assieme in altre città ». A esempio Pastore e Ferrigno, con lui nel Giulianova, poi la stagione nel Taranto schiacciasassi ancora con il difensore salernitano alle spalle. «Sono contento – aggiunge il centrocampista trentunenne – perché ho visto una squadra che può dire la sua fino alla fine. Fa un gioco spumeggiante, e ha molta qualità avanti. Uno come Corona fa la differenza, e questo è importante. So cosa significa, perché a Taranto avevamo Riganò, e avere un attaccante che sa essere decisivo conta tantissimo per vincere un campionato».
Inevitabile chiedere ad Andrisani chi, secondo lui, è più forte tra i due bomber. «Cristian è più forte di testa, ma Giorgio ha una tecnica migliore, poi è uno che si sacrifica molto e partecipa alla manovra della squadra, a differenza di Riganò che se non segna si estranea dal gioco».
La chiacchierata torna subito sul Catanzaro, che Andrisani giudica in chiave serie B. «In questo senso non manca niente, anche se poi è la società che può dirlo meglio di me. Ma se pensi che a gennaio rientreranno quasi tutti gli infortunati, la rosa diventa maggiormente competitiva. Sono fattori importanti per vincere, e giocarsela fino in fondo».
Da osservatore speciale, l’ex tarantino spende le ultime parole sull’avversario di domani. «Il Teramo è una buona formazione, poi ha quel campo stretto, con un terreno dove non è proprio facile giocare bene. Bisogna stare attenti, ma giocando come sappiamo credo non sia difficile tornare a casa con un altro risultato positivo».
Ivan Montesano