Non saranno stati i settemila del Perugia, ma i tifosi ugualmente numerosi giunti al Nicola Ceravolo hanno assistito ad una gara che ha portato ad una vittoria sofferta, ancor più importante di quella conseguita contro i biancorossi per varie ragioni. La prima su tutte i tre punti che consentono al Catanzaro di distanziare la Vigor caduta in quel di Chieti e tallonare la capolista che al momento deve ancora “riposare”; la seconda che il tour de force delle ultime quattro gare giocate in appena dieci giorni, si è chiuso e i ragazzi di Mister Cozza potranno beneficiare della classica settimana per preparare l’altrettanto difficile gara interna contro L’Aquila.
Il Mister giallorosso sa bene che le prossime tre gare potranno segnare lo sprint decisivo per il raggiungimento dell’obiettivo e lo ha ribadito anche in conferenza stampa.
La reazione al vantaggio molisano è stata veemente e allo stesso tempo confortante perché testimonia che il Catanzaro non soffre della classica paura di vincere, anzi, al contrario profonde ogni sforzo fino al 90° (e più) facendosi trovare pronto anche con elementi che dalla panchina danno il proprio prezioso contributo. E’ il caso di Bugatti che seppur circondato da difensori e con il portiere Ioime pronto a sbarrargli la strada, ha eluso ogni ostacolo e piazzato l’importante segnatura che ha sancito la vittoria.
Una mini remuntada avviata dall’onnipresente Mimmo Giampà, al cospetto di un motivatissimo Campobasso giunto in Calabria con la voglia di stupire. In periodi di silenzi stampa ecc. dedicati agli arbitraggi in altre categorie, è giusto rimarcare la mancata concessione di un paio di calci di rigore da parte del mediocre sig. Brasi di cui uno gigantesco e con il direttore di gara a due passi da Carboni, che ha subito un fallo netto senza che le pupille dell’arbitro peraltro ottimamente piazzato, se ne accorgessero. Se la gara fosse terminata con un punteggio diverso, forse la “svista” avrebbe avuto diverso risalto, ma mi sembra ugualmente opportuno rimarcare la realtà: i giallorossi non vengono aiutati (malgrado la graduatoria) come avviene in altri lidi…e non raccolgono nemmeno quello che gli spetterebbe di diritto.
Ma a questo andazzo ci siamo abituati sin dall’inizio del campionato e malgrado le lamentele da parte degli addetti ai lavori, non è cambiato nulla. Prossimi alla vetta per i punti conquistati, in fondo alla classifica per i rigori concessi. Ma meglio non lamentarsi troppo, porterebbe certamente male…
Intanto con riferimento alle condizioni del Nicola Ceravolo, sembra muoversi qualcosa almeno per quello che si annovera tra i cosiddetti buoni propositi. Sarà per le elezioni oramai prossime, sarà per l’evidente stato di “stand by” dell’impianto che per primo ha ospitato la massima serie nella Regione, gli intendimenti di chi di dovere sembrano essere positivi. Si parla di cinque milioni di euro destinati all’impianto di Via Paglia, l’importante è che alle promesse fatte anche al massimo Dirigente giallorosso, seguano al più presto i fatti. Che quattro box peraltro decentrati fungano da tribuna stampa e i “distinti” continuino a essere desolatamente grigi e desolati non è una bella cosa. Il salto di categoria insieme a un’auspicabile prima posizione in classifica catalizzerebbero ogni processo.
Come dice giustamente Ciccio Cozza, ci si avvia a disputare una parte importantissima di torneo: L’Aquila, Vibonese (turno nel quale riposerà il Perugia) e Isola Liri, le tre tappe che potrebbero portare il Catanzaro a mettere fieno in cascina a sufficienza per poi affrontare un finale di campionato che presenta molte insidie. L’apporto del fantastico Popolo giallorosso sarà determinante per la conquista diretta della promozione. Avanti tutta Catanzaro.
Giuseppe Mangialavori