CATANZARO â CAVA 0 – 0
CATANZARO (4-4-2): Gentili; Milone, Ciardiello, Zappella; Toledo, Alfieri, Ascoli, Caterino; Falco (dal 23â s.t. Amrosino), Corona, Ferrigno (dal 39â s.t. Rovrena). (Riccardi, Vatalaro, Russo, Machado, Longo, All.: Braglia
CAVA ( 3-4-1- 2): Capasso; Abate, Gabrieli, Schicchi; Curcio, DâAmico, Balsamo, Corradino; Sansò (dal 39â s.t. Panariello); Schetter, Bondi. (Carotenuto, Mazza, Trimarco). All.: Silva.
ARBITRO: Herbeg di Messina.
NOTE: spettatori 2.000 circa. Espulso: Ciardiello allâ8â s.t. Milone al 22â s.t., Gabrieli al 25â s.t. Ammoniti: Alfieri, Ferrigno, Caterino, DâAmico, Schicchi, Schetter. Calci dâangolo: 6 – 2 per il Catanzaro.
CATANZARO â Eâ un pari che sta decisamente stretto al Catanzaro, che ha sempre tenuto le fila del gioco, sprecando le uniche occasioni della gara.
Senza Aloisi, Puglisi e Del Prete, lâesperto Silva limitava i danni, bloccando la fascia di Caterino con Curcio e piazzando Corradino a presidiare il fronte del brasiliano Toledo. Gli ospiti apparivano ordinati ma non trascendentali. Il Catanzaro, secondo copione, faceva la partita, ma non riusciva a rendersi pericoloso. La buona serata di Alfieri ed il buon lavoro di copertura di Ascoli, non erano sufficienti a rilanciare le punte, spesso distanti, mentre le ottime iniziative di Toledo, in fase di recupero atletico (sâè aggregato da pochi giorni) e impegnato a rispettare le consegne tattiche di Braglia, sâesaurivano ai limiti dellâarea che conta. Sul versante opposto, Sansò finiva a fare il centrocampista aggiunto, più che un trequartista ad appoggio delle punte. Si son dovuti attendere 49 minuti per unâazione da gol e la sprecava Ciardiello, a 2 passi da Capasso su imbeccata di Alfieri. Dopo lâespulsione di Ciardiello (12â s.t.), in inferiorità numerica, il Catanzaro elevava la grinta, la velocità dâesecuzione e diventava più insidioso, anche per il progressivo ritorno in partita di Toledo. La Cavese non riusciva ad alleggerire la pressione, perdeva campo e rischiava di capitolare su iniziative di Ferrigno (17â s.t.) e Corona (12â e 27â). Resta ai campani la soddisfazione di un discreta interpretazione tattica di un tempo e quella di un risultato contro una delle squadre più accreditate.
Fabio Blasco