Finisce 0-0 contro il Palermo la prima sfida di campionato del 2022. Un Catanzaro deludente che non tira praticamente mai in porta e soffre per tutta la partita la supremazia tecnico-tattica dei siciliani, con il tecnico Baldini all’esordio.
Il ricordo di Gianni Di Marzio
Freddo e fiocchi di neve accolgono i circa duemila spettatori, arrivati al Ceravolo incuranti della temperatura e della diretta televisiva sulla Rai. Una sessantina i tifosi provenienti da Palermo presenti nel settore ospiti che ricordano con uno striscione Gianni Di Marzio (allenatore di tutte due le squadre). Di Marzio è omaggiato anche da un minuto di raccoglimento e dal lungo e caloroso applauso dello stadio. In particolare dai sostenitori giallorossi più avanti negli anni che conoscono la storia delle Aquile e che hanno gioito per le imprese del Catanzaro degli anni ’70. Questi tifosi, più avanti con l’età, hanno voluto ricordare Di Marzio che ha scritto pagine importanti di una storia indimenticabile, mentre non è passata inosservata l’assenza di qualsiasi ricordo da parte della curva.
Vigilia strana
È sempre difficili decifrare le partite successive alla pausa natalizia. Con la situazione Covid, gli allenamenti a ranghi ridotti, gli organici rinnovati e i lavori in corso fra partenti e arrivi, è davvero difficile dare giudizi perché sono troppi gli interrogativi per delineare la fisionomia di una squadra. Il Catanzaro, che ha avuto innesti importanti, arriva dall’euforica settimana della presentazione di Iemmello, ancora troppo indietro per essere della gara. Baldini si presenta con il suo marchio di fabbrica, il 4-2-3-1. Vivarini risponde con il solito 3-5-2 e rispolvera sulle fasce Bayeye e Porcino. La difesa a tre è quella di Calabro (Scognamillo, Fazio, Martinelli). In mezzo, uomini contati con Welbeck e Verna in interdizione e Sounas subito in campo a supporto della coppia Cianci-Vazquez.
Il Palermo domina
La supremazia del Palermo nella zona nevralgica (e non solo) è netta per quasi tutta la partita. De Rose, Dall’Oglio e Luperini dominato in lungo e in largo distribuendo palloni con estrema facilità su tutto il fronte. Il Catanzaro cerca di sfruttare le ripartenze ma i due attaccanti non hanno le caratteristiche adatte a ribaltare l’azione. La manovra è lenta, la circolazione della palla è inesistente. Le occasioni di ripartenza in velocità, con la retroguardia rosanero altissima, si perdono puntualmente perché Cianci e Vaquez giocano spalle alla porta e sono imprecisi nello scarico per i compagni.
Il Catanzaro non tira
Dopo 4 minuti un tiro sporco in mischia di Welbeck colpisce il palo esterni. Bayeye prova a spingere sulla destra mettendo a volte in difficoltà Giron, ma senza un sostegno in area di rigore. Una sua pennellata per Vazquez nella ripresa viene spedita fuori dall’attaccante argentino. Sono gli unici squilli del Catanzaro in tutti i novanta minuti. Davvero troppo poco. Il Palermo, pur giocando bene, ne crea pochi grazie soprattutto alla collaudata difesa giallorossa. Nel secondo tempo gli infreddoliti tifosi giallorossi sperano in una metamorfosi della partita, del Catanzaro e soprattutto in un calo del Palermo, che arriva in parte solo nel finale. Anche nella ripresa il Palermo è padrone del campo anche se le conclusioni pericolose sono ridotte al lumicino Un tentativo dalla lunga distanza di Luperini prova a sorprendere Branduani fuori dai pali; Brunori da ottima posizione spara a lato dopo essersi ben destreggiato nell’area piccola. È tutto qui anche il Palermo.
I cambi tattici
Dopo un’ora di gioco Vivarini tenta di cambiare il volto della partita e passa al 4-4-2. Entrano Carlini e Bombagi per dare quella qualità nelle giocate che manca. E soprattutto di perforare la difesa avversaria sulle corsie esterne. Entra anche Biasci che fa il suo esordio in maglia giallorossa. Ma a parte un timido pressing non c’è mai la sensazione che la partita possa svolta a favore dei giallorossi. A fine partita, pesanti cori di delusione dei presenti all’indirizzo del Catanzaro che rimanda ancora l’appuntamento con la vittoria e tarda a dare quella svolta auspicata con il cambio dell’allenatore.
Colpe e attenuanti
Il Catanzaro ha tanti giocatori nuovi, anche di qualità, che devono lavorare tanto per trovare la forma migliore, essendo fermi da mesi. Non aiuta l’utilizzo di calciatori già con le valigie in mano, scaricati incautamente dal DG Foresti e dal DS Pelliccioni nelle ultime ore, anche con dichiarazioni pubbliche. Basti pensare a Carlini, Curiale (ieri fuori), Cinelli e Porcino. Presto la squadra cambierà fisionomia e anche alcuni dei titolari di oggi potrebbe finire in panchina. Quando i limiti tecnici sono evidenti, servirebbero impegno e carattere proprio per sopperire alle carenze. È stato fastidioso vedere nel finale alcuni banali passaggi di alleggerimento sbagliati da chi era appena subentrato o la superficialità con cui Bombagi ha calciato tre corner consecutivi bassi sul primo palo. Tre potenziali occasioni che potevano essere sfruttate meglio, vista la difficoltà di costruire gioco.
Domenica al “Massimino”
Domenica sul percorso del Catanzaro ci sarà il Catania che domenica, malgrado le vicissitudini societarie, ha meritato un pari fermando il Bari al “San Nicola”. Probabilmente avrà messo quel qualcosa in più che oggi sta venendo meno al Catanzaro. Vivarini e il suo staff hanno cinque giorni di tempo per preparare una trasferta delicata e molto sentita dalla tifoseria. Per non perdere ulteriore tempo e terreno in classifica, per dare una soddisfazione ai propri tifosi e alla società (che ha fatto un mercato di riparazione importante) e soprattutto per dare un senso a quello che, fino ad oggi, è l’ennesimo campionato anonimo.
Lorenzo Costa
Buona disamina. La gloriosa maglia del Catanzaro è diventata rifugio per nullafacenti senza attaccamento alla causa e senza orgoglio.
Non parlo di tutti….ma quasi.
Sanno che lo stipendio questa società lo paga puntualmente perciò chi glielo fa fare ad impegnarsi. Lavativi con un vivarini incompetente.
Bisogna prendere giovani che hanno voglia di emergere non ex calciatori venuti a svernare in Calabria con un buonissimo stipendio. I calciatori presi avranno bisogno almeno di un mese per mettersi in forma ed intanto il campionato va verso la fine e resteremo con un pugno di mosche come sempre.
E si dovrebbero dare più premi partita e meno soldi fissi