Il Catanzaro non da scampo al Melfi

CATANZARO E’ stata una goleada annunciata, per via del divario tra i rispettivi
schieramenti iniziali, che facevano avvertire ancor di più la differenza
di categoria. La formazione di Braglia era decisamente più competitiva
di quella del Melfi, neo promossa in C2, che schierava molti giovanissimi, fra
cui il sedicenne Pentangelo. Ospite d’onore, l’ex indimenticato Massimo Palanca,
bomber gialloroso degli anni Settanta, ora in vacanza in Calabria. C’era anche
Massimo Campo, l’attaccante che sta per firmare con il Catanzaro.
La gara serviva poco ai lucani, a differenza dei padroni di casa che ne approfittavano
per provare le condizioni del talentuosoToledo ( rientrerà dopo la doppia
squalifica), di Piemontese ( potrebbe giocare domenica al posto dello squalificato
Biancone), di Lafuenti ( in concorrenza con Gentili), nonché di Pastore.
Il Catanzaro imponeva subito l’evidente differenza, andando in vantaggio dopo
appena 2 minuti con Piemontese, che si limitava a spingere un buon invito di
Toledo. Dopo 9 minuti raddoppiava da centro area l’isolato Zappella, su calcio
piazzato di Morelli.
Quindi, si scatenava Toledo: al 28′ era protagonista di un grande assolo, un
minuto dopo realizzava di precisione servito da Biancone, al 36′ organizzava
un mini- show mal rifinito da Biancone, al 39′ toccava ancora per Biancone che
siglava dapochi passi il poker. Sempre all’insegna dei brasiliani la ripresa,
con Machado che, a volo e da fuori area, siglava la quinta rete, fissando così
la goleada della formazione calabrese.
Decisamente in ombra, invece, la prova complessiva del Melfi, tanto è
vero che la prima conclusione a rete arrivava soltanto al 9′ del s. t. con Ciasca,
autore di un tiro- cross.
Alla fine, Massimo Palanca così riassumeva la gara: « Mi riesce
difficile dare un giudizio sul Melfi, che si è presentato in una formazione
molto precaria, mentre, nel Catanzaro, mi ha entusiasmato Toledo. Ritengo che
in attacco Biancone sia la spalla ideale per Corona. La difesa dei giallorossi,
però, mi sembra un po’ statica » .
Fabio Blasco