CATANZARO – La notizia di ieri, naturalmente ufficiale, anzi come al solito inserita nel sito della Società giallorossa, riguarda l’ingaggio del difensore Tommaso Dei, 27 anni, romano di nascita dal gennaio scorso in forza all’Arezzo ma le attenzioni dell’ambiente sportivo anzi, si potrebbe dire della città , sono rimaste concentrate sulla vicenda del ripescaggio dopo la non decisione della Camera di conciliazione del Coni dell’altro ieri. Anche in questo caso sono tante le ipotesi sullo sbocco che potrebbe avere la vertenza che, purtroppo, coinvolge due società e due squadre calabresi che, inevitabilmente, hanno visto incrociarsi i loro destini. Ma, fortunatamente, i… toni nei due ambienti non hanno toccato punte estreme. I tifosi cosentini hanno fatto le loro azioni dimostrative; quelli catanzaresi si stanno limitando a prendere atto dello sviluppo della vicenda che, come è noto, questa sera dovrebbe conoscere la parola fine. Intanto il legale del Catanzaro avv. Edoardo Chiacchio del foro di Napoli ha prodotto ieri alla Camera di Conciliazione e arbitrato del Coni un’ampia e articolata memoria nella quale ha rivendicato il diritto del Catanzaro al ripescaggio in C1 con dovizia di particolari sul concetto di perentorietà dei termini per il deposito di tutte le documentazioni necessarie e per l’iscrizione al campionato. «Purtroppo per il Cosenza – ha commentato Chiacchio – la fidejussione per l’iscrizione al campionato, come hanno ammesso i dirigenti della società silana, è stata presentata il giorno successivo al termine perentorio espressamente previsto dalla Lega e dalla Figc. E, quindi, appare indiscusso che il Cosenza non può essere ammesso al campionato». «Siamo fiduciosi e sereni – ha aggiunto l’avv. Chiacchio – di ottenere il riconoscimento del diritto acquisito dal Catanzaro con la graduatoria stilata dalla Lega sui ripescaggi. Come legale ritengo che l’indiscusso ritardo per la presentazione della fidejussione costituisca elemento decisivo e insanabile per il rigetto dell’istanza del Cosenza». Quanto all’ingaggio di Dei, naturalmente con il consenso dell’allenatore Braglia, è avvenuto per coprire il ruolo di esterno destro difensivo e, quindi, per sganciare Milone (peraltro squalificato per la prima giornata di campionato, retaggio dello scorso torneo, mentre, da parte sua, Toledo rimarrà «appiedato» per i primi due turni dopo l’espulsione nella finale play off con l’Acireale) utilizzabile al centro della difesa. Il neo giallorosso (il cui contratto è stato depositato ieri presso la Lega di Firenze) ha giocato nella scorsa stagione 15 partite nell’Alessandria (C1) per poi, nel secondo mercato, trasferirsi ad Arezzo, pure in C1. Andando a ritroso nella sua carriera Dei ha militato per tre stagioni nel Benevento (C1) con un alto numero di presenze. L’ultimo arrivato in casa giallorossa ha guadagnato nel campionato 98/99 un gettone di presenza in serie A nelle file dell’Empoli nel quale è approdato dal Giulianova. Un trascorso di Dei nel Sora nel campionato precedente sempre in C1 nel quale in totale ha accumulato 137 presenze segnando 3 gol. Rituali le sue dichiarazioni: «Sono felice di giocare nel Catanzaro che è una piazza importante, direi storica nel panorama calcistico nazionale; una piazza con le carte in regola per fare bene e che ha fame di calcio a un certo livello». Chiestagli una scheda tecnica personale ha detto: «Sono un esterno di destra che cerca di rendersi utile anche nella fase di costruzione della manovra». Non conosce personalmente Braglia, ma ha giocato contro le squadre allenate dal tecnico di Grosseto: «Sono onorato del fatto che il mister mi ha voluto nel Catanzaro. Cercherò di ricambiare la fiducia che mi ha dato». Naturalmente Dei è a conoscenza della vicenda ripescaggio e ha commentato: «La squadra, da una valutazione sui suoi componenti, può ben figurare nella prima categoria di C; altrimenti cercheremo di conquistarla sul campo». Dei ha lasciato l’Arezzo pur contrattualizzato sino al 2005; scadenza riconosciutagli dal Catanzaro. Da parte sua Pastore sta rifiutando il trasferimento alla Palmese nonostante la società campana gli abbia proposto un contratto ritoccato in alto rispetto a quello di cui attualmente è in possesso.
Vito Macrìna