Equilibrio. Questo è forse il miglior termine per descrivere questo inizio di Catanzaro targato Grassadonia. Nell’arco di, circa, un mese il tecnico giallorosso ha cominciato un percorso di netto cambiamento rispetto al lavoro del suo predecessore ed i risultati iniziano a vedersi. Non è più la squadra spettacolare che giocava a due tocchi, la compagine con il miglior gioco della Serie C di Gaetano Auteri, ma comincia ad essere il Catanzaro di Grassadonia. I giallorossi stanno diventando una compagine che fa divertire qualcosa in meno ma che è più concreta, più corta, più compatta. Le aquile sono cambiate sin dalla radice, ovvero dal modulo di gioco con il passaggio da un 3-4-3 – votato completamente all’attacco ed in alcuni momenti si trasformava in un 3-2-5 – ad un più coperto, denso, equilibrato 3-5-2 con i due esterni che in fase difensiva arretrano fino alla linea dei difensori ed in fase offensiva sono in linea con gli attaccanti.
I NUMERI SONO DALLA PARTE DI GRASSADONIA
Bisogna dare i meriti a Gianluca Grassadonia per i risultati sin qui ottenuti. Il tecnico, specialmente ieri, in conferenza stampa ha espresso alcuni concetti chiave ed alcuni di questi li aveva già evidenziati. “Non abbiamo fatto ancora niente”. “Dobbiamo creare una mentalità vincente”. “Questa squadra deve diventare gruppo e lo sta diventando”. “Illuderemmo tutti quanti se dicessimo che siamo da primo posto”. In particolare, le parole della prima affermazione erano ripetute ogni domenica da un certo Piero Braglia nel 2003-2004, quando dopo ogni partita il tecnico toscano voleva tenere i piedi ben piantati per terra. La storia parla chiaro e le aquile vinsero quel campionato di Serie C1. Un Catanzaro, quindi, che guarda completamente in casa sua che compie un percorso di crescita a medio lungo termine. Aquile che non sono da primo posto ma che hanno l’obbligo di giocare per vincere aumentando la personalità. Ieri contro un Catania allo sbando (forse una delle più brutte squadre viste al “Ceravolo”) si è visto con più continuità questo nuovo Catanzaro di Grassadonia.
I numeri sono dalla parte dell’ex mister di Foggia e Paganese. Tralasciando la trasferta di Bari giocata dopo appena 48 ore dal suo insediamento, le aquile di Grassadonia hanno giocato quattro incontri: tre in casa e uno in trasferta. Sono 8 i punti ottenuti con una media di 2 a gara frutto di tre successi ed un pari con 9 gol fatti (più di 2 a partita) e 4 subiti. Avellino e Catania, ovvero le ultime due compagini che hanno giocato al “Ceravolo” si sono ritirate a casa con tre gol sul groppone. Il Catanzaro non concludeva una partita di campionato senza incassare reti dal 25 settembre quando il Rieti perse 2-0 al “Ceravolo”.
A questo bisogna aggiungere che con la Cavese le aquile, guardando il bicchiere mezzo pieno, hanno interrotto la striscia di quattro sconfitte esterne consecutive. Inoltre il Catanzaro di Grassadonia si è regalato gli ottavi di finale di Coppa Italia Serie C che giocherà in casa con la Casertana fra dieci giorni. Nei giudizi è bene essere equilibrati e riprendendo le parole del tecnico, ancora l’US non ha fatto niente.
Di lavoro il mister ne deve compiere tanto perché il secondo tempo disastroso di Castellamare è ancora fresco con un derby complicato, come quello del “Razza” di domenica prossima alle porte e costituirà un buon banco di prova per capire se il Catanzaro ha intrapreso completamente la retta via.
8 punti frutto di 3 vittorie e 1 pari!
veramente sarebbero 10 i punti e non 8
Dunque le colpe erano solo di Auteri.. fatevene una ragione.. avanti Noto!
Presidente , questa e’ una piccola rivincita ma non andiamo oltre stiamo con i piedi per terra ci aspetta la difficile prova di Vibo dove si vedranno conferme o smentite.
Speriamo almeno di arrivare 6 per giocarci la prima in casa