La moda del tempo consiglierebbe una sola mossa: andare da un qualsiasi giudice per chiedere di sbloccare la campagna acquisti del Catanzaro. Preferiamo restare invece sul nostro terreno preferito (la parola) per esprimere il nostro sconcerto sulle ultime mosse (o meglio: il totale immobilismo) della società giallorossa. Per oltre un mese abbiamo assistito a uno spettacolo di bassa lena, fatto di ripicche, botte e risposte più veloci di uno Shuttle, annunci e smentite, azioni da portare in tasca come un pacchetto di sigarette, ritorni sul palcoscenico allâaltezza di Pippo Baudo e altre improvvisate poco edificanti. In tutto questo periodo, però, câera anche un dilemma mica da ridere: a quale campionato avrebbe partecipato il Catanzaro?
Nellâincertezza, il d.g. Martino ha fatto i miracoli, cercando di ingaggiare giocatori giovani in grado di ben figurare in C1 senza però spendere molti soldi, soldi che sarebbero serviti per potenziare il gruppo in caso di B. Nonostante le speranze del Genoa (condivisibili solo se si ragiona da tifosi), il Catanzaro anche lâanno prossimo giocherà in serie B. Un regalo inaspettato che arriva al termine di una stagione calcistica disastrosa. Per questo motivo occorre dare certezze al tifoso giallorosso, rimasto scottato dallâultimo posto in classifica e che non vede vincere il Catanzaro dallo scorso 30 gennaio (1-0 alla Triestina, gol di Myrtaj). Queste certezze passano in primis dallâallestire una squadra almeno dignitosa. Al momento lâorganico messo a disposizione di Buso faticherebbe in C1. Tutti si aspettavano unâaccelerata negli acquisti dopo le sentenze del Consiglio di Stato. Proprio come hanno fatto molte altre squadre nella nostra stessa situazione (vedi Pescara e Vicenza). Perché il Catanzaro è ancora alla finestra? Perché persino per mettere sotto contratto un centrocampista come Rizzato (ex Torino, svincolato e a parametro zero) Martino è costretto a muoversi con cautela non sapendo quanti soldi possa spendere? Perché nonostante il nostro bravo ed esperto direttore generale abbia già bloccato almeno quattro giocatori importanti non si arriva alla firma? Tutte queste domande hanno una sola risposta: perché nessuno gli ha ancora dato il budget per la B. O meglio, i sussurri assicurano che a Martino sia stato detto di ârisparmiare il più possibileâ. Insomma, per comprare ci vogliono i soldi: a quanto pare ora non ci sono.
Chi detiene la maggioranza non apre il portafogli, chi ha le quote di minoranza si è tirato indietro lasciando lâonere agli altri soci nellâattesa del 23 agosto, quando ci sarà la riunione societaria rinviata a inizio agosto. Flaiano direbbe: âla situazione è grave, ma non è seriaâ. Proprio così, ci sarebbe da ridere per non piangere. Ma come, ritroviamo la B per una serie di circostanze irripetibili e non siamo in grado neppure di rinforzare la squadra? Sembrerebbe proprio di sì. Allora iniziamo a chiedere spiegazioni a chi di dovere: presidente Parente dica oggi (non domani) qual è il budget che lâus Catanzaro è in grado di consegnare a Martino. Eâ vero che chiusi i rubinetti della minoranza (Procopio-Princi) la parola dâordine fino al 31 agosto sarà austerity? Non si tiri indietro, magari ricordando che ufficialmente la Ficg non ha dato il via libera al Catanzaro in B. Lo sanno anche i sassi dove giocheremo la prossima stagione. I tifosi giallorossi, Martino, i giocatori sotto contratto e Buso meritano rispetto. Non solo, lâimmagine del Catanzaro è uscita appannata dopo le vicende dello scorso campionato: non è mandando in giro un direttore generale come Martino a bloccare i giocatori per poi rinviare i contratti che miglioriamo le cose. E allora: un poâ di buonsenso, gradiremmo conoscere fino in fondo le reali intenzioni della società . La verità è sempre meglio di ogni sotterfugio. Si può anche fare una squadra al risparmio, puntando sui giovani e sperando in una salvezza allâultima giornata. Basta saperlo in anticipo. O dobbiamo interpellare davvero un giudice?
IL CATANZARO ASPETTA GODOT (CON I SOLDI) PER COMPRARE
Lâeditoriale di Francesco Ceniti