Omicidio e sequestro di persona. Sono queste le ipotesi su cui si basa la Procura dopo le indagini sulla scomparsa di Maria Chindamo, l’imprenditrice di Laureana di Borrello, in provincia di Reggio Calabria, di cui non si hanno tracce ormai da venti giorni.
Secondo quanto è emerso dall’indagine della Procura di Vibo Valentia, l’ipotesi investigativa che a questo punto appare più verosimile è che la 44enne sia stata sequestrata ed uccisa.
La Procura di Vibo Valentia è da giorni all’opera e dall’altra notte ha disposto controlli e perquisizioni a tappeto in tutto il circondario tra Nicotera Marina-Limbadi e la Piana di Rosarno.
Nel corso di questi controlli con l’ausilio dei carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia, in particolare della Compagnia di Tropea, e della stazione di Laureana, sarebbero già stati sequestrati oltre 10 mezzi agricoli e perquisite numerose abitazioni.
Secondo l’Ansa, gli inquirenti avrebbero acquisito precisi elementi anche in merito al movente dell’omicidio dell’imprenditrice, ma sul punto, al momento, mantengono il riserbo.
L’idea che starebbe prendendo piede tra inquirenti, coordinati dal procuratore Mario Spagnuolo, è che l’omicidio della Chindamo sia maturato accidentalmente, forse originato da un sequestro di persona finito male. Da qui la decisione di uccidere la donna e il probabile occultamento di cadavere nei terreni circostanti alle proprietà della stessa vittima.