Il campionato ricomincia, il Catanzaro rimane immobile sul mercato

Continua la preparazione dei giallorossi in vista della prossima trasferta in terra pugliese, dove al “Degli Ulivi” domenica alle 18:30, sfideranno l’Andria per la terza giornata di ritorno del torneo di Lega Pro girone C.

Nel frattempo, quasi come il giornale radio che ascoltavano i nostri nonni in tempi di guerra, il notiziario sul sito ufficiale ci comunica la giornata lavorativa di Zavettieri e della squadra con i suoi vari indisponibili che lavorano a parte o in palestra.

Fra sedute tecniche, atletiche e partitelle, la notizia del giorno (questo però lo segnaliamo noi) è che l’ultima disputata contro la “Berretti” è terminata in dieci uomini per l’uscita anzitempo di Basrak. Insomma, il Catanzaro ha gli uomini contati al punto da non riuscire a mettere in campo undici giocatori.

La barca va avanti, il mercato è aperto e il Catanzaro, nonostante la visita di cortesia di mister Gicos al Poligiovino di domenica scorsa, rimane immobile sul mercato.

A meno cinque giorni della ripresa del campionato, l’unico movimento in entrata (in uscita sono state solo rescissioni) è stato l’acquisto del difensore Sirri dall’Arezzo.

Le notizie arrivano col contagocce e sono più che altro informazioni messe in giro dagli operatori di mercato che spesso tendono con queste pratiche a favorire qualche procuratore o sistemare calciatori in cerca di contratto.

Sul fronte uscite, il tanto atteso Bensaja, uno dei “colpi” messi a segno di Preiti nel mercato estivo, che a Catanzaro ha collezionato quattro presenze, dovrebbe andare in prestito alla Lupa Roma dopo essere rientrato alla casa madre Pescara.

Fra i tanti nomi che interessano al Catanzaro, che poi si sistemano presso altri lidi, oggi se ne segnalano altri due: l’attaccante Guido Gomez dell’Akragas e l’esterno offensivo Marcello Mancosu della Lupa Roma.

Inutile scrivere di schede e caratteristiche, perché onestamentesi tratterebbe di un’inutile perdita di tempo o meglio un favore per altri colleghi.

A proposito di colleghi, registriamo, prendendone atto, che il direttore sportivo del Catanzaro, Antonello Preiti, ha rilasciato delle dichiarazioni a un sito siciliano che s’interessa delle squadre della propria regione.

Nulla da obiettare, per carità. I tesserati del Catanzaro, pur non avendo imposto alcun silenzio stampa da parte della società, sono liberissimi di rilasciare dichiarazioni a chiunque, anche a giornalisti delle Isole Eolie. 

Il fatto è semplice: Preiti non parla con UsCatanzaro.net. Non risponde al telefono né tantomeno ai whatsapp inviati per avere anche solo una dichiarazione.

Ognuno, come suddetto, è liberissimo di scegliere i propri interlocutori.  Noi non possiamo che prenderne atto e scusarci con i nostri lettori che giustamente hanno a cuore le sorti di un Catanzaro “piombo” sul mercato, circostanza che sembra essere di poco conto per gli addetti ai lavori in casa giallorossa. 

Eppure la classifica parla chiaramente. Il cammino in campionato del Catanzaro è negativo, come lo sono stati tutti i tornei di Lega Pro dell’era Cosentino, terminati con risicate salvezze conquistate a stento nelle ultime giornate, escluso quello 2013/2014, ma in quel caso non c’erano le retrocessioni.
Tutto questo, più che una strategia, sembra proprio “il silenzio dei colpevoli“.

Anche perché, se di strategia si trattasse (i grandi operatori di mercato possono permettersi questo) viste le precedenti operazioni compiute nel tempo in casa giallorossa, ci sarebbe davvero da stare tranquilli… 

Ricordiamo ancora Donnarumma a Milano appoggiarsi disperatamente ad un palo davanti l’Ata Hotel al termine di un mercato estivo di qualche anno addietro.

Poi gli arrivi di calciatori che nulla hanno dato alla causa giallorossa nei mercati di riparazione e infine il primo mercato dello “scalda cuori” Preiti che ha esordito con il colpaccio Di Bari.

Insomma, fate bene, fate presto, ma soprattutto fate qualcosa. La storia del Catanzaro non è solo quella gloriosa legata ai fasti della serie A, è anche quella recente fatta di approssimazione e scarsa propensione al miglioramento. 

Mario Guarnieri – È deceduto oggi Mario Guarnieri, uno dei più grandi dirigenti calcistici catanzaresi e calabresi in generale.

Da quarantasei anni nel mondo del calcio, con i primi quattordici passati nel Catanzaro vero. Quello di Nicola Ceravolo e di Adriano Merlo per capirci.

Un dirigente d’epoca, uno di quelli che il calcio lo masticava seguendo e visionando ragazzi nei campetti più sperduti di periferia per poi portarli alla ribalta del calcio professionistico.

Un uomo che tanto ha dato al calcio in città e che ha proseguito la sua attività nel calcio dilettantistico collaborando con il comitato provinciale.

Grazie alla sua opera e alla sinergia creata fra le società dilettantistiche calabresi e il Catanzaro d’allora, tanti sono stati i nomi portati alla ribalta nel calcio che conta e in categorie minori.

Basta citare i vari Mondello, Gregorio e Massimo Mauro, Lorenzo, Soda, Borrello, Costantino, Pellegrino, Scarfone, Procopio, per capire chi è stato Mario Guarnieri.

Alla famiglia giungano le più sentite condoglianze da parte della redazione e degli utenti di UsCatanzaro.net.

Salvatore Ferragina