Il boss Pelle evade. Fuga dall’ospedale di Locri

Ad Antonio Pelle non sarà parso vero di potersene andare indisturbato dall’ospedale di Locri. Era stato ricoverato con un trucco per “una grave forma di anoressia”, ma non era sorvegliato. Solo dei controlli periodici durante la giornata, niente di più. Una fuga pianificata nei dettagli secondo quanto riferisce il Procuratore aggiunto Nicola Gratteri. Una beffa di cui qualcuno dovrà rispondere, viste le parole del magistrato. Un bluff in piena regola che è riuscito a portare a termine in maniera incredibile, procurandosi farmaci dimagranti all’interno del carcere e rifiutando il cibo sistematicamente. Così quando cinque giorni fa sono andato a cercarlo in corsia, lui non c’era. Sparito nel nulla, probabilmente da diverse ore. 

Gratteri ha spiegato: “Durante il periodo di detenzione grazie ad alcune intercettazioni ambientali, avevamo capito che Pelle, forse con complicità all’interno del carcere, era riuscito ad avere dei medicinali dimagranti. Di questi farmaci, aveva fatto uso spropositato tant’è che era stato necessario ricoverarlo all’ospedale “Pertini”. Dalle intercettazioni ambientali è anche emerso che puntava a scendere velocemente sotto i cinquanta chilogrammi”. Il tutto, quindi, per ottenere i domiciliari come poi è stato, grazie al referto positivo di un gruppo di consulenti.

Torna dunque latitante Pelle, alias “Vancheddu”, meglio noto con il saprannome di “la Mamma”, nome in codice con il quale era chiamato nelle intercettazioni durante la faida di San Luca. Antonio Pelle infatti non è un boss qualsiasi. E’ considerato dagli investigatori uno dei capi della fazione dei “Pelle-Vottari” contrapposti ai “Nirta-Strangio”. Insomma uno dei protagonisti principali della guerra di mafia che portò alla strage di Duisburg (in Germania), del ferragosto 2007. Tra l’altro si tratta di uno degli ultimi esponenti dei clan coinvolti arrestati dalla squadra mobile di Reggio Calabria. 

I poliziotti il 16 ottobre del 2008 lo aveva stanato da un bunker (in realtà una specie di mini appartamento attrezzato di tutto punto) scavato sotto un capannone industriale ad Ardore Marina, paesino della Locride a dieci chilometri da San Luca. All’epoca Pelle era ricercato proprio nell’ambito dell’inchiesta sulla faida. Per questo era già stato condannato in primo grado a 13 anni di reclusione. Il nome de “la Mamma”, saltò fuori proprio la notte del massacro davanti al ristorante “Da Bruno”, quando vennero uccisi sei uomini vicini alla sua cosca. Poche minuti dopo la strage venne intercettata una telefonata tra Giovanni Strangio e Achille Marmo, fratelli rispettivamente di Sebastiano e Marco, entrambi vittime a Duisburg. Strangio telefona a Marno appena saputo dell’agguato. E prima ancora di dirgli che i loro fratelli erano stati ammazzati chiede de “la Mamma”. Un dialogo agghiacciante, che spiega il ruolo di Antonio Pelle. G: “Oh.. Achi… cosa stai facendo? La MAMMA è lì?”. A: “No, perché?.. Cosa è successo”. G: “Achi… la MAMMA è lì?”. A: “No, ma perché?”. G. “Vai a dirglielo pe….”, e inizia a piangere. A: “che c’è?”. G: “E’ morto mio fratello, è morto mio nipote, è morto tuo fratello, sono morti tutti…”.

Il boss, come accennato, venne arrestato un poco più di un anno dopo i fatti che scossero la Germania. A seguito della condanna di primo grado era in carcere al 41 bis. Nel tempo gli era stato revocato il carcere duro e poi era stato mandato a casa. A seguito di un malore la scorsa settimana era stato ricoverato a Locri. Ora Pelle è di nuovo in circolazione, ma non è l’unico protagonista della faida di San Luca ad andarsene in giro liberamente. Il 13 luglio scorso erano già usciti dal carcere altri 12, tra boss e picciotti, esponenti dei due schieramenti mafiosi in guerra tra di loro. Erano stati scarcerati perché la Corte d’Appello, che pure li aveva condannati tutti a 8 anni di reclusione, aveva calcolato male la scadenza dei termini di custodia cautelare in carcere. Fuori, in attesa della sentenza definitiva della Cassazione.

 

Giuseppe Baldassaro

LaRepubblica

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento