“Il baratto dell’Artefatto” al Teatro Masciari

Proseguono le mostre di giovani artisti catanzaresi presso il teatro Masciari di Catanzaro. Il terzo appuntamento è con Fred Maida e Vesdan che presentano “Il baratto dell’Artefatto”.
I protagonisti.
Citazioni estratte dal libro cult: “C’è del te inglese nell’atomo democriteo”, di Piero Vinnaldesti, cuoco italo-britannico, campione universale di cucina molecolare nel 2007, professore di “Critica Estetica nella Degustazione Artistica” alla Academy of Real Taste di Birmingham,  ppgg. 5, 69, 298, 4783, Edizioni L’Estro, 2008: “La non-arte di Fred Maida colpisce come una freccetta il centro del palato, coniugando sia il mestiere di intelaiatore di gusti atipici che l’utilizzo di elementi che cozzano contro se stessi (sic)”. “Fred, per gli amici, Maida, per lo Stato, ha la possibilità con il suo essere vivo e vegeto di decidere, autodeterminandosi, come vivere più che come morire (…)”. “(…) Fred Maida è un ricercato dell’estetica nazionale, un frappé di mari e monti, un cocktail di cotto e di crudo, uno sbattimento di uova fresche, un cortocircuito di sensazioni”. “Fred Maida ha un segreto che non conosco. Io il mio. Siamo pari”.
Per Daìm Fader, Vesdan è «un infaticabile camminatore del pensiero. Ama viaggiare nel tempo e portarsi dietro frammenti di passato e futuro nelle tasche. La psicopolizia lo cerca per via dei suoi atteggiamenti anacronistici, e più volte l’ha fatta franca perchè ha dichiarato che era per uso personale. Sappiamo tutti che è uno spacciatore di cultura».
La scheda.

Fred Maida, Vesdan e un unico principio che dice: “da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni”. Ecco, allora, che la mostra dal titolo “Il baratto dell’Artefatto” diventa il modo per creare uno spazio-laboratorio con chi deciderà di visitare e interagire con le opere, le idee, le visioni dei due giovani artisti calabresi. Il baratto come scambio di cose. Il baratto come nuovo modo di vivere il rapporto con il denaro nel periodo della Grande Crisi. Il baratto per far vivere l’arte in modo differente. Il baratto senza provocazione. Cosa c’è di più limitante che essere schiavi del dio denaro? Cosa c’è di più limitante che aspettare gli sconti ai negozi? L’offerta al supermercato? I due artisti sono pronti a parlare delle proprie idee, del proprio modo di intendere il rapporto con l’artefatto (tutto ciò che è fatto dalla mano umana/tutto ciò che è inganno), del proprio modo di rapportarsi alla parvenza dell’esistenza. La mostra sarà inaugurata martedì 9 dicembre alle ore 18 e resterà aperta fino al 20 dello stesso mese dalle 18 alle 21 circa. Si consiglia di portare i propri pregiudizi.

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Redazione

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