Rassegna stampa

I sorrisi di Crotone e Catanzaro

Braglia: «Abbiamo sbagliato approccio come avviene spesso in trasferta: è un problema»
da Gazzetta dello Sport

TARANTO Il dolce arriva sempre alla fine.
E per il Catanzaro vale tre punti, in coda ad una partita che sembrava ormai destinata al pari. Sei secondi dopo il minuto quarantanove (l’ultimo di recupero), Pastore si inventa un cucchiaio e rende felice Piero Braglia. Il tecnico calarese si prende i punti e ammette le sofferenze: «E’ stata una partita non bellissima da parte nostra: abbiamo fatto fatica, portando troppo la palla e finendo per allungarci. Molte di queste difficoltà, è giusto dirlo, ce le ha create il Taranto, che era ben messo in campo e ha giocato la sua partita nel modo migliore» .
Più demerito del Catanzaro o merito del Taranto, quindi? «La verità, come sempre, sta nel mezzo. Di certo noi abbiamo giocato sottotono. Tutti, me compreso» . Vari tentativi di cambiare la partita, quasi tutti vani: «Non andava, inutile girarci intorno. Non riuscivamo a giocare come volevamo, eravamo prevedibili: solo Toledo e Luiso quando è entrato hanno provato a inventare qualcosa, ma non riuscivamo a bucare. Di fronte, però, il Taranto si è dimostrato molto gagliardo» . Il cammino del Catanzaro prosegue in vetta, nonostante le due facce: spietato in casa, balbettante fuori. «Ultimamente — dice Braglia — fuori casa forse sbagliamo approccio. Bisogna vedere questo problema e risolverlo: è l’ora di farla finita» .
Bastone, ma anche carota: «Di certo i tre punti me li tengo, altre volte abbiamo giocato bene, ma non abbiamo ottenuto tutto quello che meritavamo. Prendiamo questa partita come un segnale» . Il Taranto si lamenta per l’arbitraggio, Braglia non commenta: «Una volta venivo espulso regolarmente, adesso credo siano tre anni che non mi capita più. Sapete perchè? Non mi interesso più degli arbitri. E poi cosa c’è da contestare: il presunto rigore su Croce? L’arbitro mi è sembrato sicuro, il guardalinee non ha segnalato. Forse non c’era» .
Fuori si sentono rumori di sirena e di pietre che volano, ci sono scontri e lanci di oggetti (i tifosi del Catanzaro hanno danneggiato strutture dello stadio e, dopo la partita, alcune auto in movimento lanciando bottiglie e pietre dai pullman), Braglia si concentra sulla partita: «Noi, adesso, siamo condannati a vincere sempre. E non è facile, perchè capitano poi partite come questa: il Taranto era en messo in campo, ci ha coperto gli spazi e più passava il tempo, più per noi diventava difficile rimanere lucidi alla ricerca della vittoria» . La quarta vittoria consecutiva, la settima partita senza sconfitte: arrivata a partita finita, quando il risultato sembrava inchiodato. E’ davvero l’anno d’oro del Catanzaro? «Per il Catanzaro questo è già un anno d’oro: si è cominciato con il ripescaggio, ora siamo in testa.
Di meglio c’è solo la B, ma già possiamo essere felici» .

Fulvio Paglialunga

Autore

God

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