Bottiglie incendiarie per convincere i commercianti a pagare il pizzo e autovetture rubate per lucrare con il classico “cavallo di ritorno”. Sono questi i contorni che hanno portato all’esecuzione di quattro provvedimenti cautelari in carcere nell’ambito dell’operazione “Delta”, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Catanzaro e della Stazione di Catanzaro Lido. In carcere sono finiti Gaetano Cardamone, 28 anni; Daniele Passalacqua, 25; Marco Passalacqua, 19; Damiano Veneziano, 26, tutti appartenenti alla comunità rom stanziale a Catanzaro, ed a cui si aggiunge anche un minorenne la cui posizione è stata affidata al tribunale dei minori. Un vero e proprio clan mafioso secondo gli inquirenti che agiva neli quartieri a sud del capoluogo calabrese. L’operazione è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nel Comando provinciale dei carabinieri di Catanzaro, alla presenza del procuratore capo della Dda, Vincenzo Antonio Lombardo; del comandante provinciale dell’Arma, colonnello Ugo Cantoni; del comandante del Reparto operativo provinciale, tenente colonnello Alceo Greco; del comandante della Compagnia, capitano Marco Fragassi; del comandante della Stazione di Lido, Antonio Macrì. Cinque le tentate estorsioni ricostruite dai carabinieri, a cui si aggiungono quattro furti di autovetture nel parcheggio del centro commerciale “Le Fontane”. I reati contestati, dunque, sono di tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose e furto. Secondo il procuratore Lombardo, al vertice dell’organizzazione ci sarebbe Cosimino Abbruzzese, esponente della comunità rom già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Una sorta di “regia”, la sua, anche se nei suoi confronti non sono stati emessi provvedimenti cautelari. Il meccanismo individuato era sempre lo stesso. La banda lasciava davanti agli esercizi commerciali una bottiglia di plastica con liquido infiammabile e un accendino, quindi scattava la richiesta di pagamento del pizzo. Gli episodi contestati sono tutti avvenuti negli ultimi mesi, ed in particolare da dicembre a pochi giorni fa. Compreso i furti di autovetture nel noto centro commerciale, dove si era stati costretti ad aumentare i controlli. In realtà, i carabinieri avevano avviato subito una serie di indagini compiute con appostamenti e con l’utilizzo di sistemi di intercettazione che hanno portato a ricostruire i movimenti del gruppo passo dopo passo. L’operazione denominata “Delta” svela nel nome la principale azione investigativa. Una volta ricostruito le possibili responsabilità, infatti, è stata utilizzata l’autovettura di uno dei componenti della banda, una Lancia Delta, per ricostruire ogni movimento attraverso un sistema Gps. Questo ha permesso di evidenziare la presenza del gruppo nelle varie azioni criminali contestate. I rom avevano preso di mira, tra l’altro, un centro estetico, una concessionaria di autovettura di nuova apertura in città, un negozio di zootecnica e un noto bar pasticceria. Davanti agli ingressi i rispettivi proprietari avevano rinvenuto la bottiglia incendiaria e l’accendino, chiaro messaggio malavitoso. Sono bastati, però, meno di cinque mesi per chiudere il cerchio intorno ai responsabili e per confermare l’influenza criminale del numeroso gruppo rom nella città di Catanzaro. Proprio la tempestività dell’intervento è stata evidenziata dal colonnello Cantoni: “In pochi mesi è stato aperto uno squarcio su quanto accaduto in città, con episodi che avevano creato un forte allarme sociale, interrompendo alcuni problemi particolarmente avvertiti dalla popolazione. Si tratta – ha aggiunto – di una ulteriore risposta per dire ai catanzaresi che la città è loro, ma devono difenderla aiutandoci”. Anche il procuratore Lombardo ha ribadito l’impegno di Procura e Forze di polizia per un’indagine partita con la Procura ordinaria e poi passata alla Direzione distrettuale antimafia davanti ai riscontri legati alla consorteria. “Si tratta di uno stralcio di una operazione più vasta – ha affermato Lombardo – per questo ci sono molti omissis nell’ordinanza, ma abbiamo voluto dare risposte immediate su alcuni episodi che erano stati ricostruiti pienamente”. Rispetto al clima di tensione vissuto in città per i vari episodi criminali registrati, il procuratore ha aggiunto: “Ci sono episodi isolati, come le rapine alla pizzeria e al supermercato, altri legati tra di loro, come dimostra questa operazione Lombardo ha annunciato sviluppi per quanto riguarda il “colpo” in un supermercato cittadino, mentre gli autori della rapina a una pizzeria del centro sono già stati arrestati nei giorni scorsi. Lo stesso procuratore ha evidenziato “la buona presenza di telecamere di sorveglianza in città”, utilizzate anche per questa operazione.
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