Rischia di scatenare un grave conflitto tra organi dello Stato il Decreto anti-Tar che il Governo si appresta a varare per risolvere l’intricata vicenda legata al tentativo della famiglia Gaucci di far riammettere in serie B il Catania attraverso una battaglia giudiziaria di dubbio gusto.
I giuristi sarebbero gia’ al lavoro per evitare di varare un Decreto illegittimo costituzionalmente, un rischio fortissimo se si considera la particolare situazione che e’ venuta a crearsi. In pratica, non si puo’ costituire per Decreto un Giudice Speciale perche’ la Costituzione lo vieta espressamente. Non puo’ essere tolta efficacia all’Ordinanza del Tar – spiegano gli esperti da noi interpellati – potrebbe farlo solo il Tar stesso con un suo successivo provvedimento. E poiche’ il Tar ha ordinato l’esecuzione entro il 21 agosto, il Decreto non potrebbe comunque incidere su una situazione giuridica gia’ formatasi; ai sensi dell’ art.11 delle Preleggi, infatti, la Legge dispone per il futuro e non per il passato. Ed il Decreto non puo’ neanche impedire il ricorso al Giudice o renderlo eccessivamente gravoso perche’ in contrasto con l’articolo 24 della Carta Costituzionale.
Dunque, si va verso un grave conflitto tra poteri dalle conseguenze impensabili. Cio’ che lascia piu’ perplessi e’ il mancato intervento del Consiglio Superiore della Magistratura nei confronti dei Giudici e quello della Presidenza del Consiglio, dalla quale dipendono quelli dei Tar, firmatari delle sentenze definite “di campanile”. Non e’ escluso, a questo punto, l’intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ma e’ probabile che il calcio preferira’ causare uno scontro tra poteri dello Stato piuttosto che arrendersi ad un’aggressione portata attraverso cavilli legali e ricorsi ad organi territorialmente discutibili.
E non puo’ essere escluso neanche che il Calcio Napoli, fino ad oggi rimasto nell’ambito della Giustizia Sportiva anche quando questa non fu applicata in occasione degli scandali dei passaporti e dell’Empoli, possa rivolgersi alla Magistratura Ordinaria. Nella remota ipotesi che la classifica venisse cambiata, i legali del club partenopeo potrebbero chiedere ed ottenere da un Tribunale Amministrativo un provvedimento che sospenda l’inizio dei campionati con l’inquietante eventualita’ di trovare in campo i Carabinieri al posto dei calciatori. Piu’ verosimile appare un ricorso d’urgenza al Consiglio di Stato che blocchi il provvedimento del Tar di Reggio Calabria che in tanti giudicano illegittimo per essere entrato nel merito di una vicenda che la Procura di Roma deve ancora chiarire e che, al momento, vede la societa’ resistente, il Napoli, nella veste di parte lesa.
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