Potrebbero essere le fiere e la relativa installazione dei gazebo uno dei nuovi filoni d’indagine sul Comune. Che non si tratti “solo” di multe tolte agli amici, dell’uso privato di telefonini di servizio e di prestazioni sessuali in cambio del rinnovo di una carta d’identità è ormai chiaro: dalla gran mole d’intercettazioni messe nero su bianco nel corso degli ultimi mesi dagli agenti della Digos emergono tantissime questioni degne d’approfondimento. C’è, per esempio, il caso delle raccomandazioni per ottenere una corsia preferenziale nell’invio delle autobotti quando la città è rimasta per 4 giorni senz’acqua. Ci sarebbe i lavori pubblici con il progetto “Safe City”, una sorta di “grande fratello” progettato da una società israeliana (per il costo di 23 milioni di euro) finalizzata alla videosorveglianza 24 ore su 24 di tutto il territorio comunale. E c’è anche la vicenda delle fiere, come quella del cioccolato oggetto di una conversazione fra due indagati. Obiettivo degli inquirenti, che nelle scorse settimane hanno anche acquisito gli atti al Municipio, è verificare i destinatari degli affidamenti dopo le lamentele manifestate da uno dei due indagati, che aspirava ad un incarico, magari quello d’installare i gazebo, per recuperare – secondo gli inquirenti – le spese sostenute in campagna elettorale. «Da ora per tutta, per tutta la legislatura devono avvertire il dovere politico e morale… Dobbiamo fare le cosettine piano piano ma si recupera, per camminare tutti tranquilli…», sono alcune delle frasi che hanno fatto suonare il campanello d’allarme alla Digos. Tutte questioni naturalmente ancora da verificare, sulle quali tuttavia gli uomini della Digos starebbero lavorando su delega del sostituto procuratore Gerardo Dominijanni.
GazSud