A Melfi per continuare a sperare nella salvezza e invertire il trend negativo all’Arturo Valerio. Trasferta complicata domenica, con calcio d’inizio alle 14.30, per il Catanzaro che cercherà di bissare il successo della scorsa settimana ottenuto sul Matera, contro un Melfi rivitalizzato dalla cura Diana.
I giallorossi cercheranno di conquistare i 3 punti in terra lucana dove fino ad ora hanno solamente ottenuto 2 vittorie in 8 precedenti contro le 4 dei padroni di casa e i due pareggi.
Nell’ultimo confronto del 9 gennaio 2016, ad imporsi fu proprio il Melfi 2-0, mentre l’ultima affermazione calabrese risale al 20 settembre 2014 quando il Catanzaro si impose per 4-2 con i gol di Pacciardi, Silva Reis, Pagano e Barraco.
Passando ad una visione globale, invece, i 17 precedenti tra le due squadre sorridono ai giallorossi che in totale hanno trionfato 7 volte contro le 6 dei lucani e i 4 pareggi (tra cui quello dell’andata per 2-2).
Una partita ostica quella di domenica, per un Catanzaro che in questa stagione fuori casa non sta facendo bene. Sono solo 0.57 i punti conquistati in 14 incontri, frutto di 1 vittoria, 5 pareggi ed 8 sconfitte, con 8 reti all’attivo e 21 al passivo. In casa, invece, il rendimento è sicuramente migliore davanti ai circa 1800 spettatori di media.
Così come le sconfitte, sono 5 le vittorie e 4 i pareggi con una differenza reti positiva costituita da 17 gol all’attivo e 16 al passivo (25/37 il computo totale).
Se due indizi fanno una prova, il 4-3-1-2 è lo schema adatto al Catanzaro. Nelle 2 vittorie in 3 partite della gestione Erra, i giallorossi hanno optato per questo schieramento tattico, mentre nella sconfitta con il Taranto si era optato per il 3-4-3.
Dalla parte opposta del campo però, ci sarà un Melfi che dopo 11 sconfitte consecutive è tornato alla vittoria domenica scorsa battendo in terra siciliana il Catania.
Un successo esterno che riempie così la casella delle vittorie lontano dal Valerio visto che finora i lucani non avevano mai portato a casa i 3 punti lontano da esso.
Nelle altre 13 partite, infatti, erano arrivate 10 sconfitte (Juve Stabia, Fidelis Andria, Cosenza, Paganese, Taranto, Matera, Casertana, Lecce, Fondi e Siracusa) e 3 pareggi (Catanzaro, Akragas e Vibonese). Al momento, dunque, la media punti indica un deludente 0.43 accompagnato da 10 gol fatti e 33 subiti.
Non che il rendimento casalingo sia migliore. Poco più di un punto a partita (1.07) frutto di 4 vittorie (Casertana all’andata, Monopoli, Reggina e Messina), 3 pareggi (Fondi, Siracusa e Catania) e 7 sconfitte (Lecce, Francavilla, Foggia, Juve Stabia, Cosenza, Fidelis e Paganese).
Questo il ruolino di marcia di un Melfi che anche tra le mura amiche, dove non ha molto seguito visti i neanche 1000 tifosi di media, denota una differenza reti negativa con 43 reti, 19 all’attivo e 24 al passivo.
Così come Erra ha portato novità tattiche a Catanzaro, Diana le ha portate a Melfi, dove nel match di scorsa settimana ha impostato anch’egli l’11 iniziale con un 4-3-1-2 a rombo.
Nicola Agosti