La Striscia

I giorni del silenzio

Alcuni tifosi del Catanzaro si sono recati in mattinata a Cinquefrondi, sotto casa del presidente Cosentino, con sciarpe e bandiere. Resta ancora incerto il futuro della società giallorossa, con il nodo iscrizione da sciogliere e il silenzio dei massimi dirigenti ad alimentare dubbi e paure

tifosi giallorossi a cinquefrondi

Il futuro del Catanzaro è un rebus. Inutile girarci intorno. Le poche notizie filtrate dal giorno dell’arresto di Cosentino delineano una situazione intricata, confusa, condizionata dalle note vicende giudiziarie che hanno colpito il presidente della società giallorossa.

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Cerchiamo ugualmente di fare il punto e capire cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane. Partiamo dalla strettissima attualità. In mattinata, un gruppetto di tifosi (tre per la precisione, ndr) si è recato a Cinquefrondi, sotto casa del presidente Cosentino, con sciarpe, bandiere e qualche coro intonato sotto la sua abitazione. 

Un gesto spontaneo, che ha avuto il chiaro intento di far arrivare un messaggio di vicinanza in questo delicato momento personale. 

Sullo sfondo le vicende della società giallorossa, che tengono in apprensione un’intera città, distratta dalla corrida elettorale degli ultimi giorni.

 

Il nodo iscrizione è quello che preoccupa maggiormente. Il 30 giugno si avvicina a grandi falcate e il silenzio della dirigenza non aiuta, alimentando scenari di ogni tipo. La realtà è che al momento tutto è rimasto invariato.

Il presidente Cosentino è letteralmente fra due fuochi: gettare la spugna, come suggerito da alcuni stretti collaboratori, o continuare, magari iscrivendo la squadra per poi valutare l’ipotesi cessione.

 

In mezzo la delega alla figlia Gessica Cosentino, un atto formale che, per il momento, non sembra aver spostato i rapporti di forza interni. In questo senso è facile immaginare che si attenda l’esito della richiesta di revoca dei domiciliari per Cosentino e la figlia Ambra, depositata il 7 giugno presso il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria.  

In altre parole, ci sarà da attendere almeno un’altra settimana, nella consapevolezza che di offerte concrete per rilevare la società non ce ne sono e probabilmente non ce ne saranno, a meno di improvvisi colpi di scena, magari non appena lo scenario politico cittadino sarà delineato.

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Resta la desolante consapevolezza che il Catanzaro sia nuovamente ridotto ad elemosinare un gesto, una parola, un flebile cenno di vita nell’indifferenza generale. 

Qualcuno dice sia il segno dei tempi, altri che “senza calcio sia meglio di questo calcio”, altri ancora blaterano di dignità ma la calpesterebbero volentieri pur di vedere un pallone che rotola. 

Ognuno ha la sua verità e non è disposto a fare un passo indietro in nome della causa giallorossa, che evidentemente non è prioritaria né tantomeno comune. 

Di certo, qualsiasi cosa accadrà, il Catanzaro merita di meglio, anzi, il meglio. 

Francesco Panza

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Francesco Panza

26 Commenti

  • Ragionateci. Un po’ di tattica e strategia personale. Dopo quello che e’ successo ( che credo si sgonfiera’ perche’ cosentino e’ una brava persona) quale mezzo migliore di stare alla guida di una societa’ di calcio e rilanciarla (rilanciando anche la propria immagine). Daiii fate girare le rotelle in testa

  • Ciao Essere quello che scrivi è bello…..spero anch’io che Cosentino si "ridimensioni"è una brava persona….ma stiamo parlando di una "persona" delusa,amareggiata,ferita…..le parola (non critiche)possono uccidere ho edificare ….in tanti dopo aver sotterrato la "persona"sperano che risusciti…..ma come sappiamo solo una Persona nella storia ha avuto questo previleggio.Saluti

  • Il Catanzaro merita il meglio, siamo tutti d’accordo, ma un Catanzaro morto semplicemente non esiste e per un tifoso questo è il peggio, non si può vivere di passato quindi meglio un futuro anche in serie C che il nulla!!!!

  • Avete rotto per due anni interi il presidente, ed ora siete in cuor vostro a rimpiangerlo in quanto non c’è nessuno disposto a rilevare la società. In poche parole Cosentino Vattene, ma caccia i soldi…….C’è qualcosa che non mi torna…………<br />

    • Non è così, la curva è "cosentino vattene " mentre molti altri tifosi, pur criticando le scelte, ha sempre detto che senza cosentino non si andava da nessuna parte, in particolare noi tifosi fuori Calabria, siamo sempre stati realisti.

    • Concordo con questa opinione. Piuttosto che il nulla è meglio una dignitosa Lega Pro in attesa di tempi migliori. Come si dice a Modena….."Piuttosto che niente è meglio….il piuttosto!". AVANTI AQUILE!!!

  • Ma viditi vui quale novità! Piscia Mutu tuttu l’anno e mò ci possiamo meravigliare di questo silenzio? <br />
    Se c’è qualche Dio del pallone auguriamoci che ci protegga fino in fondo, altrimenti saranno cazzi amari.<br />
    <br />

  • 150000 € per un cazzo di medico????? E poi mi domando di solito le cause durano anni in questo caso hanno fatto più veloce della luce, l’unica cosa che mi viene da pensare è che ci vogliono affossare…..

  • RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO<br />
    <br />
    L’Avv. Silipo Raffaele, difensore del dott. Giuseppe Gualtieri, già medico sociale della società Us Catanzaro, precisa che la procedura di pignoramento giunge dopo due anni dalla emissione di un decreto ingiuntivo emesso dal giudice del lavoro di Catanzaro nei confronti della società presieduta dal sig. Cosentino. Provvedimento emesso nel 2015 per il mancato pagamento da parte della società delle competenze professionali maturate dal professionista nei circa quattro anni di attività. Onorari peraltro attestati e vidimati dall’ordine dei medici di Catanzaro. Il decreto ingiuntivo non essendo mai stato ritualmente opposto dalla società benché la stessa ne fosse a conoscenza, è divenuto dunque esecutivo nei termini di legge. Il dott. Gualtieri al fine di evitare strumentalizzazioni della vicenda finalizzate a giustificare un disimpegno da parte della società, precisa che il pignoramento presso terzi è e rimane un atto dovuto e non ulteriormente procrastinabile. Ogni altra considerazione è dunque priva di un qualsivoglia fondamento ed il mio assistito si riserva sin d’ora di tutelare il proprio buon nome qualora venissero diffuse notizie tendenziose e prive di verità tese esclusivamente a screditarne la sua onorabilità.

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