Si avvicina la fatidica data del 26 dicembre e da quello che ci pare di capire le Autorità non permetteranno ai tifosi giallorossi di assistere in presenza alla gara. In questi giorni abbiamo ascoltato tante chiacchiere: qualche politico di sponda cosentina si è affannato a “spaventare” le Autorità preposte su fantomatici gravi rischi derivanti dalla presenza degli Ultras giallorossi al San Vito-Marulla.
Noi siamo romantici, ci piace il calcio vecchio stile, e oggi vogliamo evidenziare gli ultimi “gesti” provenienti da Catanzaro e dedicati alla gente bruzia. Senza andare troppo lontano nel tempo rammentiamo tre eventi di pochi mesi fa che hanno accomunato le tifoserie delle due città calabresi, significativi di una maturità e di un rispetto che travalica ogni rivalità. Ci permettiamo di ricordare, a beneficio di esponenti politici e autorità preposte, che cosa significhi il rispetto e la solidarietà tra le tifoserie della stessa regione.
Il ricordo di Pino Martino
A fine luglio muore Pino Martino, pioniere del movimento ultrà cosentino e militante della sinistra extraparlamentare alla fine degli anni ’70. Gli UC decidono di esporre uno striscione di ricordo (che vedete nella foto di copertina) sopra il loro murale in Piazza dei Martiri Ungheresi, dietro ai botteghini dello stadio Nicola Ceravolo e di fronte all’ingresso della Curva Massimo Capraro. La scritta è inequivocabile e segnala il rispetto che la tifoseria giallorossa dimostra per uno storico rappresentante della tifoseria rossoblù: «Al di là di ogni rivalità, Pino Martino per sempre ultrà!».
Tributo ad Ilaria Mirabelli
A inizio settembre, durante la partita tra Catanzaro e Carrarese, gli ultras giallorossi espongono uno striscione con la scritta «Una stella risplende. Ciao Ilaria!», firmato dal gruppo Tipsy. Questo tributo è dedicato a Ilaria Mirabelli, una tifosa trentanovenne del Cosenza tragicamente scomparsa, in circostanze ancora oggetto di indagine, a seguito di un incidente stradale a Lorica il 25 agosto 2024. Il gesto dimostra ancora una volta come, al di là delle rivalità sportive, esista un profondo rispetto umano tra le tifoserie.
Verità per Bergamini
Nemmeno tre settimane dopo, durante il match di Serie B tra Catanzaro e Cremonese, nella curva occupata dai tifosi giallorossi appare uno striscione con la scritta «Verità per Denis!». Questo riferimento è legato al processo sulla morte di Donato “Denis” Bergamini, ex calciatore del Cosenza, deceduto nel 1989 in circostanze misteriose a Roseto Capo Spulico. Nella stessa giornata, il pubblico ministero Paolo Primicerio aveva chiesto una condanna a 23 anni per l’ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò, unica imputata nel procedimento e poi condannata pochi giorni dopo in primo grado.
Questi episodi, richiamati positivamente dagli organi d’informazione locali e nazionali, sottolineano come, in momenti di dolore e ricerca di verità, le tifoserie possano superare le rivalità per unirsi in gesti di solidarietà e rispetto reciproco. Segnali largamente apprezzati nella città bruzia, certificati dalla richiesta di vedere la tifoseria avversa colorare il San Vito – Marulla.
Tutto questo probabilmente non servirà a nulla, perché si è deciso di negare ai tifosi del Catanzaro questa trasferta. Questa è la linea seguita dalle Autorità, una scelta che non condividiamo, un modo di interpretare l’Ordine Pubblico che ci lascia perplessi e ci pone tanti interrogativi. Da Calabrese questa decisione addolora, è la certificazione di una resa, l’ennesima occasione persa per dimostrare, soprattutto in una giornata nel mezzo delle feste natalizie, quello che vuol dire essere veramente Ultras e tifosi di una squadra di calcio.
Redazione 24