Dalla Redazione

I Daspo e il senso del ridicolo

Tifosi Catanzaro Daspo
Scritto da Redazione

Il questore di Catania va giù pesante. 37 Daspo per i tifosi giallorossi. Ma stavolta bisogna dire no. Vi spieghiamo perché

Domenica 11 novembre. Il Catanzaro è di scena al “Massimino”. I tifosi del Catanzaro dopo ore di viaggio e controlli lungo tutto il percorso, stanno facendo il giro di Catania 4 volte per arrivare allo stadio. Perché il cosiddetto ordine pubblico ha deciso che lo spettacolo della città di Catania è più bello di una partita di calcio di terza serie.

Il Catanzaro non vince a Catania da 44 anni. Tra le due tifoserie c’è una rivalità antica. Il Catanzaro domina. Il Catanzaro segna. Un tifoso esulta, rinchiuso come fosse un cane nell’autobus. Senza motivo. Senza poter vedere quel gol per cui avrebbe anche pagato regolarmente un biglietto. Quel gol per chi aveva atteso 44 anni. E rompe un vetro dell’autobus per eccesso di esultanza.

Neanche un incidente, neanche uno scontro, niente. Nemmeno quando le perquisizioni varcano il limite della decenza dopo le ripetute provocazioni e la richiesta di consegnare le chiavi di chi era giunto in Sicilia con la propria auto.

Eppure si minacciano a mezzo stampa Daspo per 37 tifosi. Gli ennesimi, inutili, ridicoli Daspo, invocati in ragione dell’assurdo principio in base al quale “uno colpevole, tutti colpevoli”. Un’altra barzelletta di uno Stato incapace di garantire l’ordine per 100 tifosi ospiti. Nonostante divieti, ordinanze, interpelli, tessere, orari di arrivo assurdi e perquisizioni folli.

Perché nessuno racconta dell’accoglienza che i 100 tifosi del Catanzaro hanno dovuto subire prima di arrivare a Catania? Persone fatte spogliare di tutto, come fossero pericolosi terroristi. Due donne denudate all’aperto davanti a un centinaio di tifosi uomini, ai quali è stato imposto identico trattamento. Comprese alcune figure della società giallorossa che viaggiavano insieme ai tifosi.

E i tifosi sono entrati allo stadio alla fine del primo tempo. Chi li rimborserà per i soldi spesi?

Questo è un altro calcio al calcio. L’ennesimo. Fermatelo, fermatevi.  Perché il senso del ridicolo è davvero lì a un passo. O forse è stato già superato.

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

6 Commenti

  • Sono totalmente d’accordo con la redazione. Ma ormai il degrado, la cieca ottusità e il sadismo con cui ci si accanisce sui cittadini perbene anche da parte delle Istituzioni, ha raggiunto limiti intollerabili. Io è da tantissimi anni che ho rinunciato a seguire le trasferte del Catanzaro, un pò perchè sono anziano, ma anche e soprattutto perchè non è più una allegra gita, magari addirittura con la famiglia (ai miei tempi Reggio Calabria, Lecce, Campania) ma un percorso di guerra ad ostacoli. I fatti settimanali mi danno ragione.

  • QUANDO VERRANNO DA NOI RISERVIAMOGLI LO STESSO TRATTAMENTO ! DA SEMPRE SCRIVO CHE NOI DEL CATANZARO SIAMO VESSATI DA COSI’DETTI ARBITRI E DALLE AUTORITA’ QUANDO ANDIAMO IN TRASFERTA.I CATANESI SONO VERGOGNOSI E NON DICO ALTRO ALTRIMENTI SCATTA LA CENSURA .

  • Evidentemente anche il questore, censore pardon, di Catania è tifoso rossoazzurro. Diversamente dimostra di non riuscire a gestire le pressioni di un ambiente che, nella storia, non è geneticamente incline al buon vivere civile (tranne poche eccezioni..). Ogni sportivo ricorderà in quale clima i giocatori della Roma 2007-08 dovettero terminare, al Massimino, la partita che per loro poteva significare lo scudetto. Quel titolo lo vinse l’Inter, di cui sono tifoso. Facile per me capire il pianto di un bambino che, anni fa, mi si rivolse lamentandosi di essere stato definito catanese da un compagno. Meglio ricevere un calcio alla tibia! AVANTI AQUILE!!!

  • Ridicole queste questure, non sanno che fare e ti fanno girare un’ora per le città facendoti arrivare a fine primo tempo. Manco sanno gestire l’ordine pubblico. VERGOGNA e nessuno parla, la colpa però è pure di alcuni giornalisti che puntano il dito solo e soltanto sempre contro gli ultras

Scrivi un commento