Le aquile volano verso la promozione diretta. Dopo lo scivolone di sette giorni fa in valle dâItria la matricola allenata da Braglia si impone, con merito, sugli abruzzesi e ipoteca il ritorno nella divisione cadetta. Unica delusione, il suggello della matematica non giunge tra le mura amiche, anche se nellâultima gara di campionato al Ceravaolo i giallorossi salutano i propri tifosi conquistando la quattordicesima vittoria interna stagionale, record dellâanno della serie C, e terminando il torneo imbattuta tra le mura amiche.
Il match è stato un monologo del Catanzaro. Ovviamente più agguerrito e determinato dei diavoli, parte subito in quarta è tiene in pugno le redini dellâincontro dallâinizio alla fine. Il Teramo non recita il ruolo della comparsa in un copione già scritto. Combatte. Con agonismo. Ma alla fine pesano le differenti motivazioni. Sin dalle prime battute i padroni di casa costringono alle corde i loro avversari e il primo brivido già al 5â, quando la rovesciata acrobatica di Morello trova sulla linea di porta il compagno Ferrigno. Ma lo stesso Ferrigno si fa perdonare tre minuti dopo, risolvendo una mischia in area con una botta di prima intenzione che colpisce la parte inferiore della traversa ed entra in rete. I calabresi non si accontentano. Vogliono subito chiudere la partita. Così continuano a premere e al 17â sfiorano il raddoppio con Zappella, che raccoglie una corta respinta di un difensore, su colpo di testa di Corona, e al volo coglie il palo. A distanza di un minuto aquile ancora vicine al gol con Toledo, che supera due avversari con un primo pallonetto e poi scavalca Paoloni con una seconda, deliziosa, palombella, ma un difensore salva in extremis. Al 50â il Catanzaro rimane in dieci per la doppia ammonizione di Morello (in precedenza al 39â avevano perso Corona per infortunio); ma oggi i giallorossi hanno una marcia in più e sopperiscono senza problemi allâinferiorità numerica e allâassenza del loro bomber, anche perché i biancorossi, che pur elaborano buone trame offensive, appaiono inconcludenti negli ultimi venti metri, tanto da effettuare una sola conclusione in porta nellâintera gara. Sospinti dal risultato di Foggia, dove il Crotone perde 2-0, al 67â i calabresi infliggono agli abruzzesi il colpo di grazia: Dei calcia un corner corto dalla destra, sopraggiunge dalle retrovie Ascoli, che, indisturbato, non ha difficoltà a deporre di piatto in fondo al sacco. Gli ultimi minuti trascorrono con lâorecchio attaccato alla radiolina, sia sugli spalti che in panchina. In campo le aquile addormentano la gara, ma a dieci minuti dallo scadere dallo Zaccheria giunge la beffa: il Crotone riacciuffa il pari. La festa è rimandata.
E ora si aspetta lâesodo dei tifosi giallorossi a Chieti, per accompagnare il ritorno del Catanzaro nel calcio che conta.
I calabresi respirano il profumo d’alta classifica
da datasport.it