Certo si può parlare di episodi fortunosi, di traverse miracolose, di rigori ineccepibili, ma quelli resteranno argomenti da domenica sera in poltrona. Quello su cui, invece, c’è da riflettere è sul come Ciccio sia riuscito a trovare l’assetto migliore. Nel periodo più nero, dei rapporti fra il mister e la tifoseria, gli argomenti più in auge spaziavano dal “s’è fissato con il 3-4-3” al più comune dei luoghi comuni “è presuntuoso”, ondeggiavano da un “ha sbagliato cambio ma ha vinto” a un più classico “si i distinti erano aperti ni l’averamu pulizzatu a metà ottobre”. E adesso a ben guardare, non c’è rimasto nessuno che abbia dubbi sull’allenatore.
Va sottolineato che il merito di quanto il Catanzaro abbia preso coscienza dei propri mezzi è proprio di Ciccio. Possiamo giocarcela fuori casa contro la prima in classifica (pure con 1 infortunato e 2 espulsi) e siamo sicuri che ce la giochiamo perchè ce la sappiamo giocare. Abbiamo giocatori di carattere e di spessore, abbiamo un gruppo molto coeso nonostante i tanti cambi della vecchia rosa, che vinse lo scorso anno la seconda divisione. Ci siamo convinti della bontà del lavoro di Ciccio con i risultati, non con le parole.
Mò c’abbiamo n’altra fissa: “na sapimu jocara”. Andiamo a vincere perchè ce l’ha insegnato Ciccio, e se non vinciamo vabbeh è il calcio… chi c’ha paura mò, noi o il Frosinone?
Davide Greco