CATANZARO â Senza baffo ma con lo
stesso stile di sempre. Sguardo fiero, professionalità indiscutibile.
Eâ il ritratto del Vincenzo Guerini edizione 2005/2006. Bentornato.
In sala stampa prende subito la parola solo soletto, senza dirigenti e presidente,
e si presenta: «Innanzi tutto, ringrazio della presenza molto numerosa
la stampa â ha esordito –. Ringrazio la società che
ha pensato a me. La ringrazio fortemente perché avevo una gran voglia
di rientrare. Tutto è successo in 24 ore. Ieri ho compiuto gli anni
e come regalo ho ricevuto la squadra della città dove sarei voluto
andare. Ho avuto quasi paura del culo che mi sono trovato. Si
viene da un anno e mezzo di grandi sofferenze ma ho tanto entusiasmo e voglia
di fare bene. Voglio far sorridere nuovamente lâambiente. Chiedo la
collaborazione di tutti perché da solo non sarò capace di fare
niente. Così la società e la stampa. Ognuno nel proprio ambito
dovrà dare una mano a me e alla squadra. Solo così riusciremo
ad uscire da questa situazione. Tutti staremo meglio e avremo qualcosa da
guadagnare. Dopo due anni di lavoro con Sky capisco bene le necessitÃ
della stampa ma vi invito a venirci incontro. Da parte mia troverete disponibilitÃ
nei limiti del possibile. Però ricordatevi che per me la cosa più
importante è il Catanzaro».
Le domande arrivano subito, a grappoli. Per prima cosa câè da
sbandierare le tecniche per risalire la china: «Io non ho la bacchetta
magica. Sono abituato a dire le cose come stanno. La prima cosa da fare è
compattare la squadra e far quadrato. Sul piano mentale si può lavorare
e far giocare la squadra in un certo modo, con tanta concentrazione. Con la
società abbiamo parlato poco ma câè la volontÃ
di correggere la situazione. E mi è stato anche detto che dovrò
essere io a dire dove mettere mano».
Correggere la squadra significa acquistare altri giocatori?
«Sì. Di certo non andrò a chiedere Henry dellâArsenal.
Chiederò qualcuno molto presto, se poi non andrà bene sarÃ
colpa mia. Nei limiti delle possibilità si interverrà . Anche
sul mercato straniero. Perché non sono abituato a pescare tra gli svincolati».
Sa già in quali reparti intervenire?
«Ho visto una sola partita: quella di sabato a Bergamo. E quella
gara ha offerto molto poco. Dovrò valutare ancora meglio i calciatori
a disposizione».
Quando arrivò nel 1987 chiese alla squadra di essere un carro
armato. Avanzerà le stesse richieste anche a questo gruppo?
«Beh, basterebbe metà del carattere che aveva quella squadra.
Quellâanno avevo ragazzi eccezionali che sarebbero stati capaci di allenarsi
anche da soli. Se i ragazzi avranno quel carattere ci salveremo senza problemi».
Cosa cambia nello staff tecnico?
«Ho scelto Franco Cittadino, mio grande amico, come allenatore in
seconda. Per il resto la società mi ha messo tutti gli altri uomini
a disposizione e sarò io a scegliere chi far restare. TornerÃ
Masino Amato. Da domani farà parte del gruppo».
Parliamo di moduli, mister.
«Io preferirei il 4-4-2 a cui sono affezionato. Ma non potrò
insistere in una sola direzione se non arriveranno risultati. Questo modulo
di certo mi offrirà garanzie sia in chiave offensiva che difensiva
per uscire da questa situazione».
Chi è stato a contattarla?
«Io ho ricevuto una telefonata da Pino Mirante. Eâ stato lui
a dirmi di andare a vedere la gara a Bergamo».
Con la squadra ha parlato di Buso?
«No. Lo farò domani mattina. Posso dire però che li
ho visto un poâ tristi per lâesonero di Buso e questo mi ha fatto
piacere perché vuol dire che hanno dei sentimenti».
Câè qualcuno che conosceva già tra gli attuali
calciatori del Catanzaro?
«Beh sì. Ho avuto Belardi a Reggio Calabria, Gissi a Terni,
Imbriani a Napoli, Sussi a Ferrara con la Spal. Conosco bene anche Miceli:
è stato mio inquilino quando giocava nel Catania».
La conferenza stampa ha riservato anche una notizia di riorganizzazione
interna del settore comunicazione dellâUesse: Carlo Talarico, direttore
della rivista ufficiale âIl Catanzaroâ, entra a far parte dellâUfficio
Stampa dellâUs Catanzaro. Al collega e amico Carlo vanno i migliori
auguri per il nuovo e prestigioso incarico.
Massimiliano Raffaele