Intervistiamo

Gratteri «Un mafioso in lista è un rischio, ma vale il 30% dei voti»

Il procuratore di Catanzaro ospite di una trasmissione di Rai 2 esclude anche di poter fare il ministro della Giustizia: «Senza maggioranze solide non si fanno riforme rivoluzionarie»
 

E’ un rischio ovviamente, però’ vale la pena provarci, anche se parliamo di piccoli comuni. Per esempio, la ‘ndrangheta controlla il 20-30% dei voti. Basta spostare il pacchetto di quei voti dalla lista A alla lista B per concorrere a decidere chi farà il sindaco o il segretario comunale.

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Grazie anche alla Bassanini che ha abolito il comitato regionale di controllo e la possibilità di dare più poteri al sindaco”.

Lo ha dichiarato il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ospite a Kronos di Annalisa Bruchi e Giancarlo Loquenzi, su Rai2 in prima serata.

Se il futuro presidente del Consiglio le desse carta bianca, andrebbe al ministero della Giustizia? “No, perche’ oggi in base alle proiezioni non c’e’ nessuno che si può permettere il lusso di fare questo discorso, non si prevedono maggioranze tali da consentire rivoluzioni che si fanno quando si hanno maggioranze forti e gente autorevole. Oggi non si fanno rivoluzioni o grandi cambiamenti, si va avanti”.

Cosi’ risponde Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro, intervistato a ‘Kronos-il tempo della scelta’, in onda domani alle 21.20 su Rai2. Neanche se a chiamarla fosse Pietro Grasso? “No, perchè non ha i numeri. Potete fare le riforme più belle del mondo ma se non c’e’ nessuno che le vota restano lettera morta”, conclude. 

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Redazione

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