Il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, e’ stato intervistato dal vicedirettore di Panorama, Maurizio Tortorella, in occasione della manifestazione “Panorama d’Italia”, svoltasi a Reggio Calabria su iniziativa del settimanale della Mondadori.
Gratteri ha affermato di «aver avuto rassicurazioni da Matteo Renzi – e’ evidenziato in una nota – di essere chiamato a fare il ministro della Giustizia fino alle 16,15 del pomeriggio del giorno dell’annuncio della composizione del governo». «Poi non so – ha continuato Gratteri – cos’e’ successo, lo sapete forse meglio voi“, ha detto rivolgendosi ai giornalisti.»
«Se Renzi mi ha proposto di fare il ministro e’ perche’ sapeva cosa avevo in mente di fare ed a quale rischio andava incontro. Avevo un programma che non era segreto, si trattava di cambiare le regole d’ingaggio, di smontare cio’ che non funziona». Gratteri ha riaffermato per l’ennesima volta, l’importanza di una rifondazione del sistema giudiziario italiano: «Se fossero aziende private – ha dichiarato il magistrato – i tribunali sarebbero già falliti, la giustizia e’ un sistema fallimentare. Se i cittadini aspettano dieci anni per una sentenza civile, e’ segno che il sistema non funziona. E se nel processo penale l’informatizzazione e’ vicina allo zero, anche. Se avessi fatto il ministro avrei cambiato le regole d’ingaggio, che non funzionano più».