La decisione del Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, di aumentare gli organici degli uffici giudiziari della Calabria con l’invio di nuovi magistrati, dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, la necessità di rafforzare i ‘presidi di legalità’ e di intervenire laddove le maglie del sistema istituzionale presentano pericolose falle.
Soltanto con la presenza reale dello Stato si riuscirà a sconfiggere quella cultura criminale e del malaffare che purtroppo, ancora oggi, permea la quotidianità della società calabrese. La decisione del Guardasigilli di creare un ‘Agenda Calabria’ va nella giusta direzione, interventi concreti e risolutivi capaci di rettificare gli ingranaggi della macchina giudiziaria e con essa l’apparato della pubblica amministrazione.
In questo contesto appare opportuno accelerare la messa in funzione della Scuola ‘Superiore della Magistratura’ di Catanzaro, la cui importanza è stata colta dallo stesso ministro Alfano. Sarebbe un segnale di supporto e di incoraggiamento per la popolazione e per quanti ogni giorno profondono sforzi nella lotta alle mafie.
Per percorrere la via del traguardo bisogna però addivenire ad una fusione tra particolarismo e dimensione nazionale, prendere coscienza che in fondo le problematiche che angustiano le Regioni meridionali sono le stesse che affliggono tutta l’Italia: giustizia, produttività ed infrastrutture sono tre grandi temi nazionali dai quali il nostro Paese non può prescindere.
La speranza è che dalla riunione dei vertici dei distretti giudiziari tenutasi oggi a Reggio Calabria possa nascere una nuova fase di partecipazione da parte dello Stato in grado di coinvolgere la parte sana, pulita ed onesta della cittadinanza, ossia i calabresi.
Sen. Vincenzo Speziali (Pdl)
Segretario Commissione Finanze e Tesoro