Gli ispettori del ministero della Giustizia avrebbero richiesto il trasferimento d’ufficio del procuratore capo di Catanzaro, Mariano Lombardi, per presunta incompatibilità ambientale e funzionale. Stesso procedimento sarebbe stato richiesto anche nei confronti del procuratore aggiunto Mario Spagnuolo, per il quale gli ispettori di Via Arenula avrebbero sollecitato anche un provvedimento disciplinare per aver trattato procedimenti antimafia non di sua competenza. E ancora, un procedimento disciplinare sarebbe stato avanzato per il procuratore generale della corte d’Appello catanzarese, Domenico Pudia. Sono le anticipazioni, pubblicate ieri su ”Il Giornale”, relative ai risultati dell’ispezione ministeriale, iniziata nel settembre 2003, sui presunti condizionamenti processuali nei confronti di alcuni pm antimafia di Reggio Calabria, e sulle “anomalie” gestionali di alcuni uffici per l’assegnazione di procedimenti presso la procura di Catanzaro. A monte vi sarebbe una querelle sulle presunte “funzioni straordinarie” esercitate da Spagnuolo su delega del suo superiore Lombardi. Querelle legata all’interpretazione dei criteri di applicazione delle disposizioni che consentono proprio a Spagnuolo di dirigere, coordinare e delegare la Dda di Catanzaro sul fronte mafia e terrorismo. Sarebbero tuttora in corso altri accertamenti, secondo quanto pubblicato ier da ”Il Giornale”. In particolare, in fase preliminare ve ne sarebbe uno a carico di un altro magistrato, il sostituto procuratore Luigi De Magistris, uomo di punta della procura di Catanzaro nelle inchieste dei reati contro la pubblica amministrazione. A dare avvio alle indagini, anche un’interrogazione parlamentare, presentata dal senatore di An Ettore Bucciero, dove si elencano le inchieste nelle quali ”De Magistris avrebbe operato in conflitto con i principi di imparzialità che devono attenere alle funzioni del pubblico ministero”.
Emanuele Amoruso
Emanuele Amoruso