Dalla Redazione

Giornata dell’orgoglio giallorosso: «Ridateci il Catanzaro!»

Dopo i tanti contributi di ex calciatori, tifosi illustri, giornalisti e attori, oltre 150 persone davanti al “Ceravolo” per sensibilizzare la città dopo il secondo fallimento. Foto all’interno

Una sciarpa al collo, una bandiera, un megafono e tanta voglia di urlare che l’Fc sarà anche morto, ma lo spirito di un intero popolo è ancora vivo. Questa è stata  la “Giornata dell’Orgoglio Giallorosso”. Un momento di aggregazione testimoniato da 150 persone che hanno deciso di trascorrere un pomeriggio all’insegna di una nuova consapevolezza. Dell’esigenza di spostare l’attenzione sulla tifoseria. Della necessità di riappropriarsi della domenica intesa come “spazio vitale” di una comunità che vedeva in undici maglie giallorosse “una speranza schierata su un prato verde”.

Dal  fallimento della politica (per la cronaca uno striscione affisso dai New Eagles che metteva alla berlina i  “politicanti” è stato prontamente rimosso dalla Digos) al disinteresse dell’imprenditoria che conta, passando per le divisioni tra tifosi. Tanti gli argomenti affrontati nel corso della manifestazione mentre nel “Ceravolo” andava in scena il derby contro la Vigor Lamezia, vinto forse anche per quelle urla che dall’esterno squarciavano il desolante vuoto dei seggiolini gialli e rossi del Tempio.

Di certo oggi, col Catanzaro spazzato via da un secondo fallimento tanto scandaloso quanto umiliante, non c’è alcun tipo di legame che il tifoso giallorosso possa sentire col mondo del calcio. Appare dunque fondamentale incontrarsi e sostenere una sorta di “assemblea permanente” per fare in modo che l’interesse del Catanzaro, e non di questo o quel personaggio, venga sempre al primo posto.

La discussione è proseguita sulla necessità di mettere da parte le contrapposizioni e gli inutili personalismi, consapevoli che tutto quello che è piovuto addosso al Catanzaro è stato fatto anche a causa della mancata comunione d’intenti di tutte le anime della tifoseria.

Un forte monito arriva anche all’imprenditoria locale, specialmente a quella di successo. Di successo ma in una città svuotata, che non ha più nulla per cui inorgoglirsi, per cui sentirsi unita sotto un’unica bandiera, per cui potersi abbracciare con uno sconosciuto che si ha accanto allo stadio dopo un gol.

Alla fine di questa giornata rimane l’immagine dei tifosi aggrappati alle ringhiere per gridare con forza “Ridateci il Catanzaro!!!”. È l’urlo di chi è costretto a sbirciare quello che accade sul rettangolo verde senza nemmeno provare il gusto del proibito. Una vittoria così lascia più sgomenti che soddisfatti. 

Francesco Panza

 

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